La seduta straordinaria del Consiglio regionale, convocata dal presidente Domenico Tallini, con un unico punto all’ordine del giorno: “Emergenza Covid-19 ‘Calabria Zona Gialla’”,
si è conclusa con l’approvazione della mozione, presentata dalla maggioranza di centrodestra, nella quale “si chiede al Presidente f.f. della Giunta regionale e alla Giunta di intervenire con immediatezza presso il Presidente della Repubblica on. Sergio Mattarella al fine di non promulgare il nuovo Decreto Calabria”. Altra richiesta ivi contenuta: “di porre in essere ogni iniziativa utile, necessaria e significativa rivolta al Presidente del Consiglio dei Ministri ed al Ministro della Salute, anche e soprattutto allo scopo di evitare l’aggravarsi di conflitti sociali nella Regione, finalizzata a rivedere, con estrema urgenza, la decisione di collocare la Calabria Zona Rossa attraverso una nuova e più serena lettura dei dati epidemiologici da cui possa scaturire l’inserimento tra le Regioni a Zona Gialla. In caso contrario il Consiglio regionale invita il Presidente FF della Giunta regionale di valutare l’opportunità di determinarsi con una propria ordinanza straordinaria che, in deroga all’ordinanza del Ministro della Salute del 4 Novembre, ‘Ulteriori misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19’, disponga l’applicazione alla Regione Calabria delle condizioni previste dall’art. 1 del DPCM del 3 novembre 2020, e non di quelle previste dall’art. 3 del DPCM, fermo restando eventuali restrizioni di tipo locale, disposte a seguito dell’evolversi della emergenza epidemiologica in atto”.
Questa la determinazione giunta dopo circa 6 ore di dibattito in Aula, a conclusione di una giornata convulsa segnata da una serie di eventi inattesi che hanno alimentato ulteriormente la discussione su un tema al centro delle cronache locali e nazionali.
Respinta invece la mozione sullo stesso argomento presentata dalla minoranza.
Una seduta definita dal presidente del Consiglio regionale Domenico Tallini “un atto d’orgoglio, un momento in cui ognuno di noi - con i suoi limiti, con i suoi difetti, con i suoi errori - deve farsi trovare pronto per difendere la comunità che rappresenta”. Ma anche e soprattutto “una difesa dell’autonomia di una terra e di un popolo che - stigmatizza Tallini - rischia di pagare prezzi altissimi ad una politica sanitaria nazionale assolutamente fallimentare che tenta in tutti i modi di coprire i clamorosi ritardi ed errori che hanno favorito la seconda ondata del virus nel nostro Paese”.
“I dati in nostro possesso - ha aggiunto - dimostrano che il virus circola in Calabria cinque/sei volte in meno che in Campania, Basilicata e tante altre regioni inserite nella zona gialla. Sappiamo dello stato fragile del nostro sistema ospedaliero, ma sappiamo anche che la saturazione delle terapie intensive e dei reparti è ancora ben lontana dai livelli di guardia. Il sospetto - più di un sospetto - è che il Governo, pur di prorogare per altri tre anni lo stato di commissariamento della sanità calabrese, abbia creato ‘in laboratorio’ un caso Calabria, bisognevole delle cure amorevoli dei commissari nominati dai Cinquestelle”.
“Cominciamo a denunciare le tante falsità di questo Governo e dei suoi cortigiani” - ha rilanciato Tallini che annuncia: “Studieremo con gli uffici legali la possibilità di una grande azione di risarcimento-danni nei confronti dei superpagati esperti dei Cinquestelle, mandati in Calabria per gestire potere e denari, responsabili di un clamoroso ammanco che ha privato la regione di nuovi servizi sanitari nel contrasto all’epidemia. Dobbiamo chiedere i danni al Ministro Speranza e al Commissario Cotticelli per la mancata predisposizione del piano anticovid ed il mancato utilizzo di 15 milioni di euro”. Poi, l’annuncio del Presidente del Consiglio regionale “di aver dato mandato ad un gruppo di esperti in diritto costituzionale, di predisporre una legge regionale che ci faccia riappropriare della competenza in materia di sanità. Sappiamo che questo provocherà uno scontro istituzionale ma non possiamo tirarci indietro”. Infine, il presidente Tallini ha conferito mandato al presidente Spirlì di porre l’attenzione su diverse date utili per lo svolgimento delle elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale.
Intervenendo in Aula, il presidente f.f. della Regione Antonino Spirlì ha esordito così: “I calabresi nascono in Calabria ma, se si ammalano, molto, troppo spesso muoiono altrove”. Poi un passaggio sul personale sanitario che si spende quotidianamente con abnegazione al servizio di chi si ammala e che deve fare i conti anche con strutture spesso vetuste e senza adeguate strumentazioni. Poi soggiunge: “Di chi sono le responsabilità? Sono decenni ormai che questa giostra maledetta non perde un giro”.
“Jole Santelli - ha sottolineato - ha avuto a cuore la sanità di questa terra lottando fino alla fine perché finalmente una luce potesse insinuarsi fra le nebbie. La sordità dei destinatari si è trasformata in un ennesimo atto di regime nei confronti della Calabria. Pur ammettendo il fallimento del precedente commissariamento, il Governo ha deciso di decretarne un nuovo, strappando alla Calabria, ancora una volta, la dignità di poter gestire la propria sanità. Mi sono permesso di offrire la massima collaborazione della Regione al fine di evitare questo ulteriore schiaffo istituzionale”.
Spirlì ha informato di aver proposto una “pausa di dieci giorni prima della firma del decreto Calabria per un’interlocuzione che potesse costruire la possibilità di governare insieme, per un semestre, una fase di trasferimento dei poteri alla Regione e che rinnovo oggi - ha concluso - alla luce dei tristi fatti che tutti conosciamo”. Il Presidente facente funzioni, infine, ha ripercorso il periodo di questa emergenza-covid: “A fronte dei 18 milioni stanziati, i commissari di governo ne hanno utilizzati solamente 7,7”.
Minuti di commozione hanno segnato l’apertura dei lavori. Con un momento di raccoglimento seguito da un lungo applauso, è stata ricordata l’on. Jole Santelli, presidente della Giunta regionale prematuramente scomparsa. Sullo scranno vuoto il presidente del Consiglio regionale Domenico Tallini ha deposto un fascio di fiori.