Già dieci femminicidi registrati in Italia da inizio 2025. Un fenomeno che continua a manifestarsi in maniera cinica, con numeri sempre più allarmanti.
Sono colpite donne di ogni età e contesto sociale. Le loro vite interrotte o stravolte per sempre perché a prendere il sopravvento è il retaggio di una eredità arcaica e, purtroppo, ancora attuale: la figura femminile sottomessa all’uomo. Obbedienza e privazione della libertà dei sentimenti senza l’opportunità di dialogo e confronto. Per contrastare il femminicidio i centri anti-violenza, con annesse case rifugio, e gli osservatori dedicati costituiscono le direttrici guida per contrastare gli abusi sulle donne.
E dalla Calabria parte, a tal proposito, un segnale forte: è stato infatti firmato, al Palazzo della Camera di Commercio di Catanzaro, un protocollo di intesa per sostenere l’empowerment (l’acquisizione da parte della donna di maggior potere e controllo della propria vita) a tutela delle donne vittime di reato.
Il documento siglato rappresenta l’epilogo di un certosino lavoro sinergico tra l’Osservatorio regionale sulla violenza di genere, il Comitato per l’imprenditoria femminile della Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia ed il Centro Calabrese di Solidarietà.
“La Camera di Commercio – ha dichiarato il presidente dell’ente camerale Pietro Falbo – è attenta su tematiche che riguardano la violenza di genere. È importante mettere in atto un’attività di prevenzione perché quando si parla di un reato consumato significa che tutti abbiamo fallito nella nostra missione di contrasto. Oggi la violenza sulle donne è una vera e propria patologia che richiede una attenzione corale. Il protocollo firmato è il segnale di una unione decisa a portare avanti le istanze che provengono dal mondo delle donne”.
La coordinatrice dell’Osservatorio regionale sulla violenza di genere, l’avvocato Giusy Pino, ha sottolineato la maggiore forma di vessazione che la donna è costretta a subire, quella relativa alla violenza economica. “Tante donne oggi sono costrette a subire una infinità di vessazione e ciò a prescindere dai ceti sociali di provenienza. Si registrano tanti episodi di violenza economica di donne che non riescono ad uscire da contesti famigliari di soprusi. Per questo abbiamo unito le forze per creare un coordinamento nel territorio atto ad aiutare le donne che subiscono violenza. Non semplici spot, ma risposte concrete. Il protocollo di intesa firmato serve anche ad individuare le donne che dopo aver concluso il loro percorso nelle strutture di accoglienza hanno la necessità di riprendere in mano la propria vita ed avere, così, anche l’indispensabile indipendenza economica. Questo percorso sarà condiviso insieme al Centro Calabrese di Solidarietà e la Camera di Commercio, che avrà il compito di intercettare le imprese disposte ad accogliere lavorativamente le donne al termine dei loro corsi di formazione professionale. Desidero anche rimarcare il protocollo raggiunto con Aterp al fine di destinare 15 alloggi alle donne vittime di violenza: si tratta di una iniziativa unica nel meridione”.
Emozione ed orgoglio per l’avvio del protocollo di intesa sono stati espressi dalla presidente del Comitato per l’imprenditoria femminile della Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, Antonella Mancuso. “Questo protocollo prende vita grazie alla sensibilità manifestata dal presidente Falbo sulle problematiche di vita che vivono molte donne. Desideriamo essere a loro vicine, promuovendo l’ingresso nel mondo lavoro dopo traumatiche esperienze. La Camera di Commercio sposa in pieno lo spirito di solidarietà e, per questo, invito i rappresentanti delle associazioni di categoria ad essere vicini così da formare, tutti insieme, nuove figure professionali che possano impreziosire il futuro economico della nostra regione”.
La presidente del Centro Calabrese di Solidarietà, Isa Mantelli, ha rimarcato la tutela ed il rispetto della immagine della donna e la sua autostima nelle quotidianità. “La donna è spesso sottovalutata nel lavoro, perché considerata non in grado di svolgere determinati lavori che sono ad appannaggio degli uomini. Nulla di più falso. La donna non deve sminuirsi, deve credere in sé stessa. Bisogna abbattere la cultura maschile che vuole la donna come oggetto del desiderio e non soggetto di potere”.
All’incontro erano presenti anche i rappresentanti dell’Ordine degli Agronomi di Catanzaro, di Feder Terziario e del Comitato Pari Opportunità di Lamezia Terme.


