Presentata la Relazione annuale 2024 del Garante per l’infanzia e l’adolescenza Antonio Marziale.
Al centro dell’incontro: disagio giovanile, dispersione scolastica e povertà educativa. Il presidente Mancuso: “Ogni bambino lasciato indietro è un’occasione persa per la Calabria”.
Un momento di riflessione autentica, utile a rimettere al centro dell’agenda politica regionale i diritti e il futuro dei più giovani. È quanto si è vissuto oggi a Reggio Calabria in occasione della presentazione del documento redatto dall’Ufficio del Garante. All’evento hanno preso parte il procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria, Roberto Di Palma, e l’assessore regionale alle Politiche sociali, Caterina Capponi. A concludere i lavori, il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso.
Nel suo intervento, il Garante ha restituito un’immagine chiara e concreta delle condizioni dell’infanzia e dell’adolescenza in Calabria, senza edulcorare dati o situazioni: disagio familiare, povertà educativa, bullismo, violenza, dispersione scolastica, sono fenomeni ancora molto diffusi e spesso sottovalutati. Accanto alla fotografia delle criticità, la relazione ha offerto anche una serie di proposte operative, ribadendo l’importanza di un approccio sistemico e della cooperazione tra tutti gli attori istituzionali e sociali.
Nel dettaglio, la Relazione 2024 fotografa una Calabria dove quasi il 45% dei minori vive in condizioni di povertà relativa, dove l’accesso a servizi educativi e sanitari è ancora limitato e dove le risposte territoriali risultano spesso frammentate e insufficienti. A livello nazionale, preoccupano l’incremento dei reati contro i minori – in particolare quelli a sfondo sessuale – e il fenomeno in crescita della pornografia minorile online. Il Garante richiama con forza la necessità di un intervento corale, con azioni rapide e coordinate: tra le priorità evidenziate, l’apertura di una terapia intensiva pediatrica in Calabria e una più incisiva educazione digitale contro i pericoli del web.
A concludere la giornata è stato il presidente Filippo Mancuso, che ha voluto sottolineare la portata concreta dell’appuntamento: «Ogni bambino lasciato indietro è un’occasione persa per la Calabria. Ogni adolescente ignorato o non ascoltato è un rischio per il futuro della nostra comunità». Nel suo discorso, Mancuso ha fatto riferimento anche ai recenti fatti di cronaca che hanno riportato con forza all’attenzione pubblica il tema del disagio giovanile, ricordando che «non possiamo permetterci indifferenza o ritardi». Ha poi rilanciato la necessità di una rete fatta di scuola, giustizia minorile, servizi sociali, terzo settore e famiglie, sottolineando che «nessuno, da solo, può bastare».
«Il Consiglio regionale sarà sempre al fianco di chi lavora per garantire i diritti dei minori. Sosterremo ogni proposta seria, ogni progetto utile, ogni voce che vorrà portare avanti questa battaglia di civiltà» – ha aggiunto – «Perché non c’è futuro per la Calabria se non investiamo sui più giovani».
Le sfide sono complesse, ma il messaggio uscito dall’aula è chiaro: non c’è più tempo per rinvii. Per i bambini e gli adolescenti calabresi, il futuro si costruisce adesso.