"Dopo 4037 giorni (dal 13 aprile 2012) l’Università Mediterranea ha riacquistato il 3 maggio 2023 la dignità perduta con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale
del vigente Statuto che, all’art. 17 comma 8, privava il Personale Tecnico Amministrativo e Bibliotecario e gli Studenti del sacrosanto diritto di partecipare (realmente) all’elezione del Rettore.
Il soldato giapponese Hiroo Onoda, venne arrestato nel 1974 e fu così persuaso che l’Impero aveva perso la Seconda guerra mondiale. Scrisse poi un volumetto, Non mi arrendo, che non è stato letto da alcuni docenti del Senato Accademico, ancora persuasi che gli Studenti e il Personale Tecnico Amministrativo Bibliotecario non siano degni di eleggere il Rettore di questo Ateneo, come si è visto nella discussione precedente il voto.
Come promesso il Magnifico Rettore, prof. Giuseppe Zimbalatti, ha presentato al Senato Accademico la proposta di abrogazione del nefasto comma 8 dell’art. 17 che, vista l’approvazione ottenuta all’unanimità, scomparirà dallo Statuto di Ateneo (ma non dalla nostra memoria) quando saranno trascorsi i tempi necessari per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Inoltre, il Magnifico Rettore - a differenza dei precedenti interlocutori dimostratisi sordi, corporativi e giuristi-marinai dalle false promesse - ha dimostrato la dovuta attenzione e manifestato la necessità di dare esecuzione alla sentenza n.31/2013 del TAR di Reggio Calabria, presentando al Senato Accademico la proposta di modifica del comma 6 dell’art. 19 e dell’art. 66 del nostro Statuto, anche questa, approvata all’unanimità.
Apprezziamo il cambio di passo che si registra nel nostro Ateneo. Una vicenda che si conclude giusto ad un anno dall’inchiesta “Magnifica”, non ancora conclusa, senza la quale non staremmo qui a scrivere di dignità ed abrogazioni conseguenti e che ha dimostrato l’importanza della collaborazione con i rappresentanti degli Studenti.
La soddisfazione per il risultato raggiunto è immensa e da condividere con tutti coloro che ci hanno sempre creduto, che hanno protestato sottraendosi al “voto a perdere”. Con tutti coloro che ci hanno messo la faccia in nome della dignità e con la componente studentesca.
Se da un lato esprimiamo soddisfazione, dall’altro non possiamo dimenticare che le ferite inflitte al morale della parte numericamente più rilevante della Comunità Accademica, sono state profonde, violente e mortificanti. Per questo non saranno facilmente rimarginabili.
Nel 2015 ad Atlanta, Ben Payne affronta in testa l’ultima curva della maratona di 10 chilometri, la Peachtree Road Race. Traguarda dietro, è sicuro di vincere tanto da rallentare col braccio alzato. La sua faccia sorridente viene così immortalata al photofinish mentre Scott Overall lo supera vincendo.
Un’altra storiella lontana nel tempo e nello spazio, con una morale esplicita che ci riporta agli ultimi giapponesi della Mediterranea.
Vogliamo aspettare prima di alzare le braccia. E vigilare perché la nostra guerra non è finita e nelle pieghe delle nuove proporzioni di voto invocate dai giapponesi, si nascondono insidie che stavolta non ci troveranno fessi e sorridenti al fotofinish".
Rappresentanza sindacale unitaria di Ateneo e delle OO.SS