Contaminazione presente già nel nome, nato dalla fusione di “kora”, strumento tradizionale di origine maliana e “lira”, strumento della tradizione calabrese. Una sintesi di due culture che attraverso l'artista, inteso non come mero esecutore ma come canale, permette ad un flusso comunicativo (“stream” in inglese, appunto) di passare narrando, in musica e parole, storie e mondi che, al di là di una apparente distanza geografica e culturale, rivelano elementi di coesione e comunione senza barriere.
A raccontarci le origini del percorso dei Koralira, Domenica Rita Buda (composizioni e arrangiamenti, testi, voce) e Francesco Speziale (composizioni e arrangiamenti, chitarre classica, flamenco, acustica, battente). “Il progetto – racconta Speziale – nasce per caso. Eravamo reduci da altre formazioni, e trovandoci io e Domenica in sintonia sul piano artistico e personale, abbiamo deciso di intraprendere una nuova avventura cominciando a comporre qualcosa di nostro”. La formazione degli esordi coinvolgeva altri elementi prima di approdare, ad oggi, alla dimensione del duo. Nasce così “Apribattenti”, album d'esordio del 2009 distribuito da Feltrinelli, che già nel titolo rinnova una contaminazione, questa volta tra la lingua italiana ed il dialetto reggino, tra il senso di buon presagio dell'espressione “aprire i battenti” ed il riferimento alla chitarra battente, strumento della tradizione calabrese.
Il disco è la sintesi di un racconto allo stesso tempo individuale, storico, antropologico e sonoro, al cui interno sono presenti in prevalenza brani inediti che traggono ispirazione dalla Calabria con i suoi miti ed il suo crocevia di culture, di viaggi e viaggiatori e brani tradizionali completamente riarrangiati (si pensi a “Tarantella del Gargano” e “U rusciu te lu mare”). Un disco di esordio di successo, che ha portato fortuna ai Koralira, vincitori di tanti premi (Menzione Speciale Premio Mondiale Nosside 2012, Premio Migliore Interprete Umbria Folk 2012, Musicultura 2012, I° Premio a LaMarca Eurofolk 2011, I° Premio al Suonare a Folkest 2011, I° Premio Fonlkontest 2010, AreaSanremo 2010) e li ha portati a calcare numerosi palchi al fianco di esponenti di spicco della musica moderna. Tra questi, l'Umbria Folk Festival del 2014 e nel 2012 in apertura dei concerti di Vinicio Capossela e Francesco De Gregori, o al Parapanda Folk Festival nel 2013 in Spagna, o al Festival Interceltique de Lorient in Bretagna. E tanto altro ancora.
Muovendosi fra tradizione e contemporaneità, i Koralira hanno compiuto negli anni un'esplorazione a tutto tondo nel campo delle arti e dei linguaggi fatta di commistioni tematiche, sonore e linguistiche. Utilizzano così italiano, inglese, francese e dialetto reggino. Quest'ultimo profondamente ritmico e ricco di musicalità, ma non caratterizzante un genere musicale. “Non tutto ciò che è in dialetto reggino è da considerarsi tarantella”, ci tiene a sottolineare Speziale.
“Il periodo tra il 2009 ed il 2014 – approfondisce –, anno di uscita del nostro secondo disco, è stato un susseguirsi di esperienze importanti. “Metro Line S” - questo il titolo del secondo disco pubblicato nel 2014 -, infatti, può essere considerato come il risultato dei nostri viaggi”. Un lavoro profondamente differente da “Apribattenti”, per certi versi più maturo e consapevole e che ha definito in modo più marcato l'identità sonora dei Koralira. “Sebbene nel disco – spiega Domenica Buda – si passi dal rock blues a sonorità ispaniche o al reggae ska, è presente una pasta sonora, un'identità di suono più marcata rispetto al lavoro precedente, che si è materializzata con i tanti concerti che abbiamo fatto”. “Metro Line S” - che prende avvio dal suono di avviso della partenza di un treno - esprime al meglio un'idea di movimento, di circolazione di idee e mondi, di viaggio non inteso in sé ma come percorso a tappe, ognuna delle quali rivela incontri, storie e peculiarità che arricchiscono il proprio bagaglio personale e, nel caso dei Koralira, anche musicale.
Un movimento in continua evoluzione che ha trovato espressione anche nella scelta dei Koralira di rappresentare lo spettacolo-concerto “in MoviMente” - esperimento che esplora luci, suoni, colori delle città del 38° parallelo - che ha accompagnato il disco in maniera articolata, integrando musica, teatro ed arte. Un rapporto, quello con il teatro, settore al quale Domenica Buda è sempre stata legata, che oggi appare ancor più consolidato.

Oltre ad essere un gruppo musicale, Koralira è anche un'associazione culturale, nata dall'esigenza di mettere a nudo idee, espressioni e gusti musicali differenti attraverso un linguaggio che ha come matrice comune la musicalità e le sonorità provenienti dalla tradizione popolare delle diverse culture ed etnie dell'area mediterranea. Tra le recenti iniziative promosse la “Festa Europea della Musica” di Cinquefrondi che si è svolta lo scorso 21 giugno coinvolgendo 21 artisti.