La cantastorie Francesca Prestia ha solidarizzato - partecipando ai sit-in dei dipendenti - con il “Sant’Anna hospital”: la struttura sanitaria d’eccellenza (9oo interventi di cardiochirurgia all’anno e per 3 anni al primo posto della classifica delle cardiochirurgie stilata da Agenas) incredibilmente messa a rischio sopravvivenza.

Tra parole di verità: “Stringimi nel cuore caro padre/pioveva tanto l’auto andava forte/al Sant’Anna gli han chiuso le porte/ e l’ambulanza non sa più dove andar”; “Non parlano di noi in Parlamento, siamo colonia neanche un lamento che gli frega del licenziamento e della gente che muoia a cuore spento”. E sprazzi di acre ironia: “O bel moretto portami nel cuore /che sto dolore no non se ne va. Su prepara il caffè anche per me che sto cuore più non durerà/ buone feste medico infermiere che il Sant’Anna a Natale chiuderà”, la ballata, tra il serio e il faceto, racconta la vicissitudine del Sant’Anna e denuncia la storica disattenzione delle Istituzioni verso i bisogni reali dei calabresi: “... che vi serve la cardiochirurgia quando in Calabria c’è il mare e l’allegria”.