Sunday, 08 June 2025

Femminile Plurale - Piantiamo parole

Certo, siamo tutte d’accordo: non siamo un animale esotico in estinzione, un panda rosso, un colibrì da preservare.

Che senso ha una giornata dedicata a metà della popolazione del globo? Ha senso perché, come hanno messo in evidenza le molte manifestazioni realizzate nella nostra regione, si tratta di una giornata dedicata alla rivendicazione di diritti, nella quale occorre fare il punto sulla parità di trattamento, di salario e dignità, nella quale ripassare i traguardi raggiunti, niente affatto scontati, ma frutto di lunghe battaglie, che le nuove generazioni sono chiamate a difendere.

All'Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, dove insegno antropologia, dal 7 al 14 marzo abbiamo messo in atto una serie di eventi dal titolo Femminile Plurale – Piantiamo parole. Un’ azione teatrale, una mostra di grafic design, una video-installazione e un convegno, che chiude la manifestazione venerdì 14 dalle 9.30 alle 13:30 a Palazzo Alvaro, in Piazza Italia. L’iniziativa, voluta dal Direttore Piero Sacchetti e dalla Presidente Maria Cerzoso, si avvale della partecipazione e dell’appoggio della Lega dei Diritti Umani LIDU di Reggio Calabria, dell’Ufficio della Consigliera di Parità della Città Metropolitana di Reggio Calabria e di Progetto Civitas. Femminile plurale ideato insieme alle studentesse e agli studenti, racchiude l’idea di una molteplicità di espressioni dell’essere donna contemporanea, il più possibile libera da stereotipi e da modelli precostituiti, rimandando anche alla valorizzazione di concetti identificati come “femminili” dei quali la società tutta sembra avere estremo bisogno.

Tutto è iniziato la mattina del 7 marzo di fronte al Museo Archeologico Nazionale al grido di “Bronzi di Riace che state sempre qua, lottate insieme a noi per la parità”. Slogan: uno strumento di comunicazione di efficacia immediata, creativo, corale, che allinea militarmente le intenzioni comuni, una pratica liberatoria, un rito collettivo. Studentesse e studenti ne hanno coniati diversi per l’occasione, alcuni parlano di disagio e mancanza di libertà come “Donna sola nella notte scura, voglio essere libere e non aver paura”, oppure “Come voglio vestirmi spetta solo a me, non sono un oggetto alla tua mercè”, altri sono mitologici “Persefone ritorna, rinasce la natura, ritorna Primavera e scaccia la paura”, altri ancora sono definitivi come “Se non volete cambiare le cose, non regalateci le mimose”.

Queste frasi, scandite in coro, sono state accompagnate da parole che sono diventate semi da piantare, tra queste: cura, accoglienza, ascolto, accudimento, tenerezza, comprensione eccetera. Parole che, scritte su cerchi argentati, sono state piantate fisicamente nella terra sottostante la statua dell’Italia Risorta, e concettualmente nelle nostre coscienze. Venerdì 14, dalle 9 e 30 alle 13 e 30, l’incontro conclusivo nella Sala Perri di Palazzo Alvaro prevede gli interventi di personalità di spicco della cultura, insieme per dare valore all’autorevolezza delle donne. Dopo i saluti del Sindaco Giuseppe Falcomatà, del Direttore dell’Accademia Piero Sacchetti, di Paola Carbone Consigliera di Parità della Città Metropolitana, del Presidente di Progetto Civitas Luciano Gerardis, di Daniela De Blasio Presidente della Lega dei diritti umani LIDU RC, delle docenti Monica Ferrara e Giulia Romiti curatrici della mostra di grafic design visitabile nella Sala attigua, l’archeologa Rossella Agostino, Presidente di Italia Nostra Calabria, racconterà la sua esperienza di Direttrice del Museo Archeologico di Locri; Giovanna Caminiti, architetto Presidente della Commissione Pari Opportunità dell’Ordine degli Architetti PPC della Prov. di Reggio Calabria, presenterà Plautilla Bricci “l’Architettatrice”; Amalia Bruni, in qualità di neuroscienziata, anche responsabile di aver isolato, insieme ad un gruppo internazionale, il gene maggiore della malattia di Alzheimer, parlerà di donne e scienza; Solveig Faninger, ricercatrice olistica islandese che ha scelto di vivere qui, lavorando con la biodanza all’armonizzazione di maschile e femminile, illustrerà il suo lavoro.

Ma soprattutto, studentesse e studenti dell’Accademia interverranno con le loro ricerche sul tema, readings e lavori mirati, un audiovisivo sull’evento a cura della scuola di cinematografia e fotografia, realizzato con la guida dei docenti Rosa Commisso e Davide Negro, e indagini antropologiche, ad esempio sull’evoluzione del mestiere dell’attrice, sulle prime donne ad esercitare professioni considerate maschili, condurre un treno, progettare case, frequentare la facoltà di ingegneria, oppure sulla trasformazione della figura femminile nelle rappresentazioni disneyane da Biancaneve a Vaiana, in una tesi che prende le mosse dal classico Dalla parte delle bambine di Elena Belotti, e che ha come titolo “Missione libertà”.

Immagini e parole intese come semi, da piantare e sparpagliare perché diano buoni frutti di autorevolezza per le donne, l’otto marzo, oggi, domani, sempre, perché, come gridavano con ironia le ragazze sotto il cielo di Reggio: “Il genio delle donne invade la città, non solo per un giorno, ma per l’eternità.”

 

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