Wednesday, 26 March 2025

Dalla parte dei bambini. Marziale presenta la relazione annuale: “In una società civilmente compiuta non sarebbe necessaria la figura del Garante dei Minori”

In una sala gremita in ogni ordine di posto, Antonio Marziale, Garante dei diritti per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria, ha illustrato la relazione annuale riguardante il lavoro svolto dal suo ufficio. Tecnicamente si tratta di un ‘manuale’ di In una sala gremita in ogni ordine di posto, Antonio Marziale, Garante dei diritti per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria, ha illustrato la relazione annuale riguardante il lavoro svolto dal suo ufficio. Tecnicamente si tratta di un ‘manuale’ di 83 pagine sezionato in cinque aree di riferimento, oltre l’introduzione iniziale a cura del Garante stesso.Marziale3 Il volume è così composto: il primo capitolo, inerente l’azione e i risultati ottenuti, il secondo riguarda la composizione organizzativa e amministrativa della struttura, la terza specifica gli interventi a sostegno dei diritti dei minori. Il quarto capitolo riporta tutte le segnalazioni fatte in questi mesi di lavoro e l’ultimo e quinto capitolo riguarda gli ‘itinerari’ del Garante sul territorio calabrese. Ma la relazione annuale è molto di più che un volume di 83 pagine. Per Antonio Marziale è l’occasione di incontro con le istituzioni, giudiziarie, civili e politiche; è un momento di confronto con i Tribunali, con i semplici cittadini e soprattutto con il mondo della scuola.
Lo scenario dell’auditorium “Calipari” del Consiglio regionale ha fatto da cornice ad un intervento “scoppiettante” e sempre incisivo e netto nei contenuti. Al tavolo, presenti il presidente del Consiglio Nicola Irto e l’assessore regionale al Welfare Federica Roccisano. A coordinare i lavori, il giornalista Paolo Toscano, capo servizio della redazione reggina della Gazzetta del Sud.

Il presidente del Consiglio regionale, Nicola Irto Il presidente del Consiglio regionale, Nicola Irto


Dopo un breve momento dedicato all’ inno nazionale e a quello europeo, curato dai ragazzi dell’istituto comprensivo Carducci - V.Da Feltre, hanno preso la parola il dott. Trovato e il dott. Di Bella, rispettivamente presidenti del Tribunale dei Minori di Catanzaro e Reggio Calabria, i quali, complimentandosi con il Garante per il lavoro svolto, hanno lanciato un invito alle tante autorità presenti: “Non abbassiamo la guardia, ancora c’è tanto lavoro da fare, perché i bambini, quelli indifesi, hanno bisogno dell’impegno e della serietà delle istituzioni.
Trovato e Di Bella hanno apposto, insieme al Garante, la firma al Protocollo per la individuazione e la formazione dei tutori da assegnare ai minori stranieri non accompagnati.
Anche il Prefetto di Reggio Calabria, Michele Di Bari è intervenuto; l’ufficio del Garante gli ha dedicato un encomio, e rivolgendosi a Marziale “ha detto parole forti, che fanno pensare. Sono da stimolo per continuare a lavorare in sinergia, a tutti i livelli istituzionali. Pensare al benessere dei bambini calabresi vuol dire pensare al futuro di questa terra.”
Ass. Federica RoccisanoPoi è stata la volta di Marziale, che dopo i ringraziamenti iniziali, al suo staff, al segretario generale Maurizio Priolo, all’ Ufficio di Presidenza che lo ha fortemente voluto, e ai presenti, si è lasciato andare a qualche bordata verso quella parte di mondo istituzionale e politico che non gli ha dato ascolto. Ma lui si definisce “Non una figura politica, nonostante un passato in politica, ma un ‘anticorpo’ che ha lo scopo di sollecitare le amministrazioni, titolate a fare delle scelte.”
Di Bella, Trovato, IrtoIl Garante contrassegnando i risultati ottenuti, tra cui il raggiungimento della decretazione sulla rianimazione pediatrica in Calabria, corsi di formazione nel carcere Catanzaro con i ragazzi detenuti, la prossima istituzione di un ambulatorio diabetologico infantile al “Riuniti” di Reggio Calabria, lo scongiura della chiusura del Tribunale dei Minori a Reggio, la collaborazione sul programma del dott. Di Bella per allontanare i figli dai mafiosi, l’intervento al ghetto di Gioia Tauro Ciambra, insieme al Prefetto di Bari e al questore Grassi, ha inteso illustrare il lavoro di pochi mesi ovviamente non come un punto d’ arrivo, non come la sintesi delle cose fatte, ma, rilanciando, come punto di partenza sul quale costruire i prossimi interventi. Da qui la ‘provocazione’ di consegnare immobili confiscati alla ‘ndrangheta, alle istituzioni della giustizia minorile proprio per facilitare i loro lavoro dal punto di vista logistico. La relazione del Garante, accorata e intensa, è cadenzata da due riferimenti momenti fondamentali con figure importanti: il giorno della sua nomina da parte del Presidente Nicola Irto; Marzialela visita insieme allo stesso Presidente e al Vice Presidente Francesco D’ Agostino al carcere minorile di Catanzaro per incontrare i giovanissimi detenuti, e l’incontro con la dirigente dell’ ufficio del servizio sociale della giustizia, dott.ssa Giuseppa Garreffa.
Federica Roccisano, Assessore regionale al Welfare, ha sottolineato l’importanza dell’istituzione scolastica nel processo di formazione dei minori: “Una politica che vuole creare sviluppo ed emancipazione economica, prima di investire nelle infrastrutture, deve concentrare la propria attenzione sulla valorizzazione dell’ ‘educazione scolastica’ abbattendo il fenomeno di dispersione.”
Le conclusioni, affidate al padrone di casa, il Presidente Irto, hanno riguardato due aspetti per lui, profondamente importanti, uno pratico ed uno simbolico: “questo Consiglio, dovrà lavorare velocemente alla creazione di un testo unico di legge in materia diinfanzia e adolescenza. PlateaEd inoltre, dovrà modificare lo Statuto regionale, concependo la tutela dei diritti dei più piccoli quale principio fondamentale e fondante della nostra regione”. Un passaggio forte, non certo scontato, Irto lo ha fatto riferendosi al fenomeno deprimente della dispersione scolastica: “nonostante riconosca un valore inestimabile al ‘lavoro’, sono fermamente convinto che la nostra società venga indebolita molto di più quando un bambino perde anni di scuola piuttosto che quando si perde un posto di ‘lavoro’. Perché con politiche adeguate e forti, si può far fronte all’emergenza occupazionale; ma quando un bambino in età adolescenziale perde anni di scuola, di formazione, di educazione, di emancipazione, perde valori preziosi che non gli potranno mai essere restituiti.”