La quarta Commissione Consiliare Regionale – Assetto e utilizzazione del Territorio e Protezione dell’Ambiente – nella seduta odierna ha accolto favorevolmente, all’unanimità, la proposta di legge afferente la Istituzione del Parco marino regionale “Secca di Amendolara” a firma della consigliera regionale di Forza Italia Pasqualina Straface.
Un testo normativo che ha fatto registrare piena convergenza istituzionale poiché trattasi di iniziativa senza precedenti in materia, nel solco delle competenze e del ruolo della Regione e in piena coerenza e simbiosi con il vigente contesto normativo comunitario.
“Sono molto soddisfatta dell’esito positivo di questa mia proposta di legge – dichiara Straface – che prevede un significativo intervento della Regione Calabria, rientrante in una strategia di azioni finalizzate a garantire la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturale del medesimo territorio regionale. Ringrazio l’intera IV Commissione, il presidente Raso, la consigliera De Francesco ed i consiglieri di minoranza Laghi e Mammoliti, i quali, al termine della mia relazione illustrativa, hanno espresso parere favorevole per il testo portato in esame, riconoscendone motivi ispiratori e obiettivi prefissi. L’istituzione del Parco, difatti, andrebbe a configurarsi come una vera e propria svolta nell’ambito dell’opera di tutela e valorizzazione della cosiddetta “Secca di Amendolara”, già oggetto di studi e di ricerche per la sua storia di isola sommersa che la leggenda vuole identificare con la Ogigia narrata da Omero, e farebbe di Amendolara e dell’intero comprensorio dell’Alto Jonio Cosentino il nuovo epicentro della ricerca mediterranea sulle scienze marine”.
“Il testo in oggetto s’inquadra nella preziosa opera di valorizzazione del sito avviata dal Presidente Roberto Occhiuto e delle recenti indagini condotte dal gruppo di ricerca della Stazione Zoologica “Anton Dohrn” di Amendolara, diretta dal dottor Silvio Greco, che hanno evidenziato la presenza, nel medesimo sito, di banchi di corallo rosso e corallo nero, mai rinvenuti prima nel Mar Ionio. L’istituzione del Parco – aggiunge Straface – rappresenta, pertanto, una grande opportunità che potrà innescare un meccanismo virtuoso che porta a sviluppare intorno a questo sito tutta l’industria del turismo che in altre parti d’Italia, invece, è ben presente e costituisce fonte di occupazione, sviluppo, economia, andando a costituire il soggetto attuatore delle Azioni, delle Misure di Conservazione e dei Monitoraggi richiesti dalla Direttiva Natura 2000 nelle ZSC e programmati nel PAF 2021-2027. Molteplici – spiega Straface – le funzioni assegnate al Parco: dalla conservazione di specie animali e vegetali, comunità biologiche, singolarità faunistiche alla tutela della biodiversità e dell'equilibrio complessivo del territorio; dalla salvaguardia e valorizzazione paesaggistica del territorio alla conoscenza scientifica della flora e della fauna finalizzata al monitoraggio e al censimento, con particolare attenzione per le specie endemiche e rare, alla fruizione turistica, culturale, didattica e ricreativa in forme compatibili con la difesa della natura e del paesaggio”.