
Ne abbiamo parlato con Bruno Tassone, voce dei Parafonè, progetto musicale che fonda le sue radici alla fine degli anni '90. «Erano gli anni in cui si parlava tanto di globalizzazione e spersonalizzazione – racconta Tassone –, noi eravamo un gruppo di amici che, in un contesto in cui non c'era un granché, aveva voglia di fare qualcosa di diverso e, soprattutto, di suonare. Così nasce l'idea di cominciare un percorso di riscoperta delle tradizioni». Un percorso già avviato in altre regioni di Italia, soprattutto la Puglia, in un tempo in cui si tendeva a smarrire le proprie identità culturali. «Così – prosegue – abbiamo cominciato a fare musica popolare, con le sue tante sfaccettature. Man mano il progetto è cambiato, abbiamo acquisito maggiore consapevolezza, e siamo arrivati ad oggi, con una forte apertura verso la world music».

A segnare le tappe di questo percorso musicale, di ricerca e sperimentazione, tre dischi: “Il ritorno dei suoni” (2011), “Disperanza” (2012) e “Amistà” (2015). Se il primo lavoro è incentrato su riproposte o rielaborazione di musica e canti della tradizione calabrese - canti di lavoro, di amore, di partenza (fisica e spirituale) -, è con “Disperanza” che il percorso dei Parafonè si fa più maturo e «diviene un percorso di coscienza e conoscenza della musica popolare e del suo utilizzo trasformazione» – sottolinea Bruno Tassone –, aprendosi alla composizione originale per esprimere un proprio “pensiero”. In “Disperanza”, oltre a mescolarsi – già dal titolo – disperazione e speranza, si fondono attualità e passato. Un passato musicale che si presta ad esprimere sentimenti attuali.

Un viaggio che ha portato negli anni i Parafonè ad esibirsi nelle piazze di quasi tutta la Calabria e anche oltre oceano, come è accaduto presso il Columbus Center di Toronto, o suonando per le comunità di emigrati calabresi riunitesi per il “Columbus Day” a New York, rappresentando la Regione Calabria nella giornata commemorativa della scoperta dell’America. Tanti i riconoscimenti nazionali, come la recente partecipazione al Premio Andrea Parodi e la candidatura al Premio Tenco 2016 nella sezione “Album in dialetto (di cantautore)”. Altrettante le collaborazioni che hanno portato i Parafonè a firmare le colonne sonore per spettacoli teatrali – con “Compagnia Teatro del Carro” e “Dracma centro sperimentale di atri sceniche” – nonché la partecipazione alla colonna sonora del film “Riturnella” di Francesca Garcea, in concorso presso diversi festival cinematografici.

Nel viaggio dei Parafonè tante altre saranno le tappe da percorrere – come annuncia Bruno Tassone –, con nuovi progetti in cantiere ed uno sguardo rivolto verso la prossima stagione di concerti. «Amiamo suonare – conclude –, è un elemento vitale per noi ed il live è l'espressione immediata del riconoscimento delle gente per quello che facciamo».
Il gruppo dei Parafonè è composto da: Bruno Tassone (voce, chitarra battente, zampogna a chiave), Angelo Pisani (lira calabrese, pipita, fischiotti, sax soprano, marranzano), Gianluca Chiera (cori e bouzouki), Domenico Tino (chitarra acustica, chitarra elettrica, cori), Antonio Codispoti (organetto diatonico, tamburello, cori), Omar Remi (basso elettrico), Fabio Tropea (percussioni, darabouka, tamburi a cornice).