Promuovere i prodotti identitari dei territori che sono baluardo del Made in Italy è la migliore ricetta per restituire slancio all’economia locale in una dimensione di sostenibilità ed armonia secondo ritmi di vita meno frenetici e più slow che diano spazio a nuove consapevolezze e a nuove prospettive.
Dentro questa cornice si è inserita la “Rassegna di Giornalismo Agroalimentare e Agroindustriale Pro Sud”, iniziativa ospitata al Museo del Bergamotto di Reggio Calabria guidato da Vittorio Caminiti.
Occasione per ribadire come in questo comparto nel Mezzogiorno d’Italia, vi sono professionalità ed eccellenze indiscusse.
Realtà, nate dalla passione e dal sacrificio; ormai presenze radicate che devono rappresentare un modello per i giovani ed orientarli alla scelta coraggiosa di non andare via ma restare per dare un contributo allo sviluppo della loro terra.
Fare sistema è la parola d’ordine assieme al saper comunicare, senza dimenticare di aver consapevolezza di essere imprenditori, puntando su competenze ed innovazione, bandendo improvvisazione ed approssimazione.

Tanti i messaggi e le riflessioni nel corso di questa kermesse coordinata dalla giornalista Eva Giumbo e che hanno visto anche il contributo del giornalista Massimo Tigani Sava.
Punta di diamante tra gli ospiti della rassegna Alfonso Iaccarino, grande nome della cucina mondiale, patron del ristorante “Don Alfonso 1890” due Stelle Michelin a Sant’Agata sui Due Golfi.
Tre giorni densi di contenuti, con interventi dei rappresentanti delle Istituzioni, delle associazioni di categoria, degli ITS Calabria e degli esperti di settore, culminati con la premiazione di consorzi e giornalisti che si sono distinti per aver valorizzato il Sud, la sua enogastronomia e le sue produzioni agroalimentari: l’inviato del Sole 24 ore Nino Amadore, la giornalista RAI Veronica Gatto, il coordinatore de Le Guide dell’Espresso Andrea Radic e il critico enogastronomico Lorenzo Sandano. Premiati i consorzi della Liquirizia di Calabria, della Pasta di Gragnano e del Pistacchio di Bronte.
I riconoscimenti, raffiguranti l’araba fenice, simbolo di rinascita e segno augurale in un periodo segnato dall’emergenza Covid, sono stati realizzati dal maestro orafo Gerardo Sacco, anche egli presente alla rassegna.

Un evento di tutto il Sud perché blasonati ristoranti delle cinque regioni protagoniste della Rassegna hanno preparato pietanze con gli ingredienti del territorio di riferimento.
Tante le aziende agricole, tra le migliori del territorio, che con impegno e passione stanno fornendo un contributo allo sviluppo economico del Sud, ed i consorzi, che hanno esposto e messo a disposizione i loro prodotti per le degustazioni e la preparazione dei piatti che hanno deliziato gli ospiti durante i laboratori di cucina "Gusto Sud" e in occasione della cena di gala conclusiva.
Il consorzio dello Stocco di Mammola; della Liquirizia di Rossano, del Pecorino del Monte Poro; della Cipolla di Tropea.
Al centro della manifestazione l’importanza della tutela e della promozione delle risorse, delle tradizioni e delle bellezze del nostro territorio che le Istituzioni locali sono chiamate a valorizzare, nell’ambito di un progetto complessivo per lo sviluppo del turismo, dell’economia e delle attività produttive.