Venerdì, 18 Aprile 2025

L'autonomia differenziata al centro del consiglio regionale

Si è tenuta venerdi 10 marzo, all'interno di Palazzo Campanella, la seduta dell'assemblea legislativa. Sette i punti all'ordine del giorno, con il dibattito sull'autonomia differenziata

a chiudere i lavori. In apertura di seduta, le parole del presidente del consiglio regionale Filippo Mancuso.

"E’ doveroso aprire la seduta del Consiglio regionale osservando un minuto di raccoglimento in memoria delle vittime del  naufragio – tra sabato 25 e domenica 26 febbraio – di un barcone di migranti provenienti dalla Turchia. Per il numero dei morti, sopravvissuti e dispersi, la tragedie rappresenta una delle stragi di migranti più gravi del Mediterraneo che ha visto infrangersi – a pochi metri dalla costa di Steccato di Cutro –  la speranza di una vita migliore, per uomini, donne e minori costretti alla  fuga da Paesi devastati da guerre e povertà e dagli effetti dei cambiamenti climatici.

Un ringraziamento sentito ai Sindaci, alla Guardia costiera, ai Vigili del fuoco, alla Polizia, ai Carabinieri, alla Guardia di Finanza, al personale sanitario e della Protezione civile, per l’impegno responsabile e assiduo che hanno dimostrato, in questa terribile occasione e in ogni vicenda connessa con il fenomeno complesso delle migrazioni”, le parole di Mancuso.

"Temporanea sostituzione del consigliere regionale Giovanni Muraca, in atto sospeso dalla carica, con il Sig. Antonio Billari", il primo punto all'ordine del giorno, con l'aula che ha preso atto della sospensione di Muraca e l'ingresso di Billari al suo posto, sempre tra i banchi del Pd. 

Approvati dall'assemblea legislativa i successivi cinque punti all'ordine del giorno.

Via libera alla Proposta di Provvedimento Amministrativo sulle “Modifiche e integrazioni agli articoli 12, 13, 15, 18, 21, 37, 57 e 122 del Regolamento interno del Consiglio regionale (Deliberazione del Consiglio regionale 27 maggio 2005, n. 5)” alle “Disposizioni per la realizzazione, il riconoscimento, la valorizzazione e la promozione dei Cammini di Calabria” , all'istituzione del Garante regionale per la tutela delle vittime di reato”, alla “Ratifica dell’intesa tra le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano per l’istituzionalizzazione della conferenza delle Regioni e delle Province autonome” e infine sul  “Bilancio di previsione 2023-2025 dell’Ente per i Parchi Marini Regionali (EPMR)”. 

"Quando si programma con azioni coerenti, si ottengono risultati positivi. La Calabria, con grande senso di orgoglio, è al passo con la strategia europea della bio diversità", le parole della consigliera Straface sull'ultimo punto all'ordine del giorno. 

In chiusura di seduta, il tanto atteso dibattito sull'autonomia differenziata. Diversi gli interventi dei consiglieri di minoranza particolarmente critici con il Dl Calderoli.

Il dibattito è stato aperto dalle parole del presidente Mancuso.

“Oggi, il nuovo Governo e la maggioranza di centrodestra – con la condivisione della Conferenza Stato-Regione – danno avvio all’istituto costituzionale con un disegno di legge perfettibile in Parlamento e aperto a recepire le osservazioni che dai territori saranno avanzate.

Tutto ciò, con l’obiettivo di rafforzare le prerogative delle autonomie, ampliandone i poteri e le competenze, e per ridare un nuovo protagonismo alle Regioni che, dopo più di mezzo secolo, debbono – da Nord a Sud – assumersi, al cospetto dei cittadini, la responsabilità di governare efficientemente la spesa pubblica, rendendola produttiva e utile per le nostre comunità.

Ben sapendo, naturalmente, che occorrerà garantire incondizionatamente i diritti di cittadinanza su tutto il territorio nazionale. Occorrerà definire entro l’anno i Lep riguardanti i diritti civili e sociali, finanziandoli. E i fabbisogni standard e stabilire quanto lo Stato deve garantire a ciascuna Regione. A tutti i cittadini, ovunque risiedano, bisogna garantire gli stessi servizi e analoghi diritti”.

“Il ruolo del consiglio regionale in parte svilita, dico subito no ad una autonomia che mortifica la Calabria. Dispiace -le parole del consigliere Alecci- sentire consiglieri della Lega dire ‘siamo la locomotiva dell’Italia’. Forse è così, ma anche grazie a tanti dirigenti e medici calabresi che sono andati al nord in cerca di fortuna. Leggere il nome di Calderoli mi fa venire i brividi, in passato inneggiava alla secessione’.

Amalia Bruni, leader dell’opposizione, ha sottolineato dei ritardi con il quale il consiglio regionale ha deciso di inserire il dibattito sull’autonomia differenziata all’interno dell’assemblea legislativa.

“Abbiamo richiesto questo consiglio da novembre, Occhiuto avrebbe dovuto riferire prima dell assemblea delle regioni. Siamo noi a definire l’indirizzo politico. Non si può scegliere da soli quando di decide il destino di quasi 2 milioni di calabresi. Questa autonomia rischia di frantumare l’unità d’Italia’.

Gli interventi dei consiglieri di maggioranza Crinò e Graziano, favorevoli all’autonomia differenziata, incentrati sul divario legato alle strutture sanitarie e gli istituti scolastici tra nord e sud, squilibrio che è possibile colmare con il Dl Calderoli, anche se (ha spiegato Graziano) ‘è una misura che richiede circa 100 miliardi di euro’.

Di evidente peggioramento della sanità, rispetto ai dati già drammatici attuali, ha parlato il consigliere di opposizione Ferdinando Laghi. “Ho orticaria quando sento unire i Lep (Livelli essenziali delle prestazioni) rispetto a questo tema. I diritti sociali e civili sono un obbligo costituzionale mentre l’autonomia differenziata non lo è. Credo che il decreto Calderoli debba essere stoppato”.

E’ una partita ‘truccata in partenza’ evidenzia l’opposizione, mentre Talerico (consigliere che ha aderito al gruppo misto dopo l’ingresso in consiglio regionale) ha plaudito ai correttivi che sono stati apportati rispetto al disegno iniziale. “Sarei d’accordo ad oppormi ad un disegno di legge, quello originale, che sarebbe stato devastante per la Calabria. Quando diciamo che è un autonomia ‘in bianco o al buio’, diciamo una fesseria normativa. Norma è chiara, prima di tutto c’è definizione e quantificazione finanziaria dei Lep”, sottolinea Talerico.

"Io ritengo che affrontare questo tipo di riforma in maniera propositiva invece che arroccarsi su posizioni barricadiere possa garantirci maggiori vantaggi", il pensiero del consigliere di maggioranza Giuseppe Gelardi.

Intervenuti sul tema anche i consiglieri di maggioranza Neri, Comito e De Nisi, assieme ai consiglieri di opposizione Mammoliti, Iacucci e Afflitto.

L’appello di Tavernise, consigliere del M5s, è al governatore Occhiuto: ‘Sia il presidente di tutti, anche dei cittadini che non lo hanno votato. Da calabresi non possiamo accettare un’autonomia che sarebbe devastante, proposta da chi in passato parlava di secessione’.

In chiusura di seduta, l’intervento di Occhiuto. Il Governatore ha risposto alle critiche dell’opposizione a partire da una scelta, secondo la minoranza, figlia di scelte politiche.

“E’ ingiusto dire che prendo decisioni per la coalizione. In passato (ad esempio sul cancellare il reddito di cittadinanza) ho detto che non ero d’accordo, ed era un tema in cima al programma del cdx, compreso Forza Italia. Lo ritenevo ingiusto e l’ho detto.

Ho dato dimostrazione di mettere il mio ruolo di governatore rispetto al ruolo di dirigente politico, decisioni le assumo in ragione delle mie convinzioni e per la Calabria”, ha assicurato Occhiuto.

I cambiamenti al disegno iniziale hanno inciso e spostato equilibri che erano a danno delle regioni del sud.

“Il testo del disegno di legge è cambiato, quello di novembre dissi chiaramente a Calderoli e a Forza Italia che non lo avrei mai votato. In quel testo prima si faceva autonomia e poi entro un anno il Lep, invece ho preteso il contrario.

Il testo licenziato adesso dice che prima bisogna definire i Lep e poi si può procedere con l’autonomia differenziata. Che poi si riesca a farlo è tutto un altro discorso, questo dl costa circa 80-90 miliardi per realizzarlo ma che andrebbero soprattutto alle regioni del sud per sostituire la spesa storica, che è un criterio ingiusto, con i fabbisogni. Invito chi non ha letto il testo a leggerlo per vedere dei cambiamenti importanti apportati”.