Si definisce sognatrice resiliente. Lei è un ingegnere, è bella, è dinamica, è tenace, ha idee… ed ha la sclerosi multipla. A ventitré anni le diagnosticano quella malattia che rischia di rubargli la vita o parte di essa.
Ma tormenti e dolori non le impediranno di dar vita ai propri sogni. Menia Cutrupi nel 2015 fonda una start up che commercializza ‘cofanetti di coccole’, ed oggi è CEO di una società che si chiama appunto Dreamlab – Laboratori di sogni. La sua, è una storia di una donna calabrese che ce la sta facendo, in Calabria, e nonostante tutto. Il suo vissuto e il suo viaggio sono racchiusi in un libro intitolato ‘ E’ vietato calpestare i sogni’. Menia lavorava a Reggio Calabria per l’azienda di famiglia, specializzata nel settore edilizio, e si occupava di sistemi di gestione integrata. Insieme a lei e alla sua famiglia, lavoravano 33 dipendenti. Fino a quando, in un caldo giorno del 2013, la ‘ndrangheta bussa alla porta di suo padre per estorcergli denaro.
Nell pagine del suo volume, racconta quei tratti dolorosi della sua vita, che non saranno gli unici. Il padre di Menia si ribella al sopruso e denuncia tutto. Una scelta coraggiosa che pagò con un prezzo troppo caro. Isolamento e la mancanza di commesse portarono al fallimento nel giro di un anno l’azienda che con tanti sacrifici la sua famiglia aveva messo in piedi. Tutti i dipendenti, e anche Menia, furono licenziati. Un periodo angoscioso e drammatico per lei, che qualche anno prima, all’età di 23 anni avevano diagnosticato la sclerosi multipla. La sua forza di donna, non le impedì di realizzare il sogno di diventare sposa e madre. Si sposerà con Vincenzo e avrà due figli.
Ma non sarà così facile per la sua famiglia. La malattia la invadeva e la pervadeva come un macigno pesante, impossibile da scansare. Giovane e bella, cercava di essere perfetta, per suo marito e per i suoi figli, ma la sclerosi sembrava insinuarsi nella vita di tutti i giorni come un parametro di allontanamento tra Menia e suo marito. Quanto più la malattia si acuiva, tanto più il fardello della terapia risultava insostenibile per suo marito.
Quasi fisiologicamente le vite di Menia e Vincenzo presero strade diverse.
E senza un lavoro, senza un marito affianco e con la ‘prova’ della malattia, Menia si dovette reinventare. Nel suo libro scrive che “a volte serve perdersi nella realtà per ritrovarsi in un ‘altrove’. A volte è necessario allontanarsi dal rumore per ascoltare in silenzio il suono della verità”.
Cadenzato da brani di Brunori sas, il libro di Menia racconta quanto fu stimolante accorgersi che dal buio potesse nascere una luce. Superare le difficoltà e tutti quelli che lei definiva Ammazzasogni. Ricorda tutte le volte che stava male e tutte le volte che, chi le stava a accanto la faceva sentire un peso. E allora… la decisione di investire tutta sé stessa nel futuro... e in quell’incertezza che la malattia le poneva davanti. Riuscì a dar vita ad una start up che fosse in grado di materializzare sogni. Insieme al suo socio la chiamò Dreamlab. Iniziò un percorso contro tutto e tutti. Nessuno riusciva a pensare che vendendo ‘cofanetti di coccole’ si potesse ‘campare’. Desistenze e pessimismo la attanagliavano, circondandola, ma non la buttarono giù.
Menia Cutrupi e il socio Salvatore Salvaguardia decisero di scommettere su un concetto semplice come “le coccole” per creare valore in Calabria. Sulla piattaforma mammamenia.it lanciarono i “Cofanetti di Coccole”, momenti speciali per coccolare le persone care con una vasta gamma di servizi integrabili e personalizzabili: food (“coccolazione”, apericoccola, cena di coccole, corso di cucina, ecc.), benessere (massaggi con tisana relax, trattamenti estetici, ecc.), fiori, animali e molto altro, forniti solo ed esclusivamente da aziende di eccellenza, garantendo così servizi di qualità e 100% Made in Italy a prezzi per tutte le tasche.
Con la loro startup partecipano alla trasmissione televisiva Shark Tank in cui grossi investitori, colpiti dal loro progetto promisero un forte investimento per finanziare l’impresa che purtroppo non arrivò mai. Determinati nel vincere la loro scommessa, perseverarono dando vita ad uno shop motivazionale in piattaforma, dal nome #sostengounsogno, riportando materialmente sui mattoncini del “muro dei sogni” disegnato sulla parete del loro ufficio, il nome di ogni “sostenitore” che avesse acquistato dallo shop.
Dal 1 luglio 2015, grazie ai fondi raccolti con la vendita sullo shop, esercitano la loro attività in quello che è diventata la loro sede ufficiale, in Via Giulia a Reggio Calabria, commercializzando i cofanetti inizialmente solo su Reggio Calabria e Roma.
Convinti che il sacrificio e la tenacia siano la risorsa vincente per fare impresa, unita ad una visione comune basata sul valore e sulle persone, non semplicemente sui soldi, non si sono mai arresi mettendo alla portata di tutti, qualcosa che va oltre la materialità ed il semplice acquisto meccanico: coccole che mettono al centro le esperienze, le persone e i loro legami.
Il 10 Maggio 2016 lanciano il progetto di crowdfunding Missione Coccole che riescono a portare a termine in anticipo, raggiungendo la cifra di 8.725 euro in soli 40 giorni. Cifra destinata ad ampliare le città in cui utilizzare i cofanetti, aggiungere nuove eccellenze di fornitori e soprattutto creare la nuova piattaforma www.cofanettidicoccole.it.
Menia è convinta che è la paura che impedisce di ‘incominciare’, è proprio quel primo grande passo che spaventa a diventare l’inizio di un viaggio. E se si trova la forza di fare quel passo senza essere limitati dal terrore di perdersi, ecco, è proprio allora che si decide di cambiare sé stessi per dare un valore alla propria vita: “La maggior parte di noi pensa che i sogni muoiano uccisi dalle difficoltà, dalla disonestà, dalla cattiveria, dalla sfiducia, dalla pigrizia. In realtà, i sogni muoiono perché smettiamo di coltivarli, di sostenerli, di farli crescere forti e coraggiosi da renderli resistenti alle difficoltà e indifferenti agli ‘ammazzasogni’. I sognatori non si accontentano della vita piatta e priva di stimoli. Non si limitano a sognare un’altra vita, ma lottano per vivere il loro sogno, in un mondo in cui nulla di ciò che ha un prezzo vive eternamente”.
Oggi Menia, nonostante quell’investimento mai arrivato, è riuscita a realizzare il suo progetto e ad espanderlo in tutta Italia. Ha ricevuto diversi premi: imprenditoria femminile, eccellenza start up, creatività e uno come ‘Ambasciatrice del sorriso’ per il suo modo di reagire alle avversità della vita.
‘È vietato calpestare i sogni’ è un manuale di vita.