Quando l’emigrazione sanitaria viaggia al contrario.
Significativi segnali di speranza nella lotta contro il cancro
e nella migrazione sanitaria emergono dal lavoro difficile dell’Unità Operativa Complessa di Oncologia Medica, diretta dal dott. Pierpaolo Correale dal marzo 2017, del grande Ospedale Metropolitano “Bianchi Melacrino Morelli” di Reggio Calabria.

Quello che veniva un tempo considerato un male incurabile è divenuto in moltissimi casi una patologia da cui si può guarire o con cui si può convivere a lungo con una buona qualità di vita, grazie alla nuova mission della UOC di Oncologia che offre procedure diagnostiche terapeutiche in un’ottica multidisciplinare secondo le linee guida internazionali del National Cancer Institute (NCCN), ESMO e AIOM, basandosi principalmente sull'immunoterapia e i trattamenti target che si aggiungono a chemioterapia, chirurgia e radioterapia.
Al centro oncologico di riferimento di uno dei più importanti HUB regionali, il dottor Correale col suo staff medioco e l’equipe infermieristica in un solo anno di attività hanno raggiunto eccellenti risultati di buona sanità tanto da far divenire Reggio Calabria punto di rifermento per le cure del tumore al polmone non solo per i pazienti calabresi ma anche di altre regioni (circa il 15% provenienti dal Lazio, Campania e Sicilia). E’ stata ridotta l’emigrazione sanitaria del comparto che con i “viaggi della speranza” nelle altre regioni italiane incide pesantemente sul bilancio della Regione Calabria. Sono triplicati i ricoveri e i pazienti pur riducendo i tempi di cura ed è aumento l’indice di occupazione dei posti letto, limitando del 75% i ricoveri da pronto soccorso. Un lungo di rosario di dati sanitari che hanno avuto effetti positivi sia per la tutela della salute e per aver dato diritto di curarsi ai calabresi nella loro terra, sia per aver generato rilevanti ricavi rispetto al 2016 per il Servizio Sanitario Regionale pari a circa 2,9 milioni di euro dai ricoveri ordinari, day hospital e attività ambulatoriale.
I progressi compiuti in termini di cure adeguate, innovative ed evolutive dei processi assistenziali hanno avuto effettive e indubbie ricadute sulla qualità degli interventi di prevenzione, diagnosi e trattamento della malattia oncologica all’Unità Operativa reggina che è stata inserita nel Libro Bianco dell’AIOM 2017, nel quale si descrive una rete di assistenza italiana composta di strutture e di professionisti che quotidianamente lottano contro una malattia che determina una situazione complessa di sofferenza, bisogni, attese dove l’intervento professionale e il supporto psicologico sono fondamentali.

"Ho intrapreso un percorso professionale mirato alla ricerca, allo studio delle cellule tumorali e ai meccanismi di comportamento dei tessuti con un approccio di insegnamento anglosassone e una formazione “traslazionale” (dal laboratorio alla clinica e viceversa) che mi ha permesso di lavorare sia in clinica che in laboratorio formando in passato una vera e propria rete di ricerca e un gruppo di lavoro sperimentale. Dal 1993 al 1998 ho lavorato negli Stati Uniti al National Cancer Institute di Bethesda e iniziai a occuparmi di immunoterapia e vaccini antitumorali in un periodo nel quale c’era diffidenza nei confronti dell’immuno-oncologia. In particolare ho partecipato alla realizzazione di vari vaccini per chemio contro il carcinoma prostatico, del colon, del polmone, del testicolo e delle ovaie ereditarie che sono entrati in sperimentazione clinica. A Reggio Calabria sto lavorando per il loro sviluppo e stiamo scavando nell’immunoterapia, già approvata da AIFA, per garantire maggiore vita ai pazienti. Ora aspetto l’arrivo di nuovo personale medico, speriamo il più possibile qualificato”.
Una ricerca continua che riparte da Reggio Calabria per il dottor Pierpaolo Correale e il Dr Rocco Giannicola, rispettivamente Direttore e Dirigente medico dell’Unità Operativa Complessa di Oncologia del Grande Ospedale Metropolitano, che hanno promosso nel novembre scorso a Reggio Calabria con il professor Antonio Giordano del Sbarro Institute for Cancer Research and Molecular Medicine – Center for Biotechnology - Temple University di Philadelphia, un congresso internazionale in campo oncologico al quale hanno partecipato prestigiosi delegati con competenze multidisciplinari provenienti dall’Italia e dall’estero per confrontarsi su temi quali l’inquadramento clinico-diagnostico-terapeutico dei tumori del polmone e l’immunologia oncologica.
“Questi due campi della medicina insieme allo sviluppo delle strategie di precisione e farmaco-economiche stanno contribuendo alla creazione di una vera e propria autostrada potenzialmente in grado di raggiungere mete finora inimmaginabili e soprattutto porre le basi per una nuova era della medicina oncologica. Ci Stiamo impegnando per considerare concretamente la possibilità di varie collaborazioni al fine dello sviluppo di nuovi progetti terapeutici oncologici da realizzare nella nostra regione, anche con la partecipazione del CNR e il sostegno di case farmaceutiche che investono nella ricerca al Sud per immaginare nel futuro prossimo la realizzazione di un Istituto Tumori Calabro”.
Per il supporto ai pazienti e ai familiari del reparto di Oncologia dell’Ospedale Riuniti è stata creata un’associazione onlus “A.r.c.o.”, acronimo di “Associazione Ri-uniti Calabria Oncologia”, che ha sede a Sant’Agata d’Esaro (CS) ma operante a Reggio Calabria. L’associazione è nata grazie ai familiari dei malati calabresi ma anche di altre regioni italiane per favorire casi di buona sanità nel Meridione d’Italia.
Si sono poste le basi a Reggio Calabria per un progetto organico e strutturale di sanità pubblica che è in grado di assicurare standard e condizioni di efficienza che stanno incidendo positivamente sul benessere e sulla qualità della vita dei cittadini. Non vi è motivo alcuno per spostarsi in altri luoghi quando con lo studio e la ricerca anche qui nella nostra amata terra vi sono dei luminari e dei ricercatori che cercano di scoprire e lottare una malattia che purtroppo oggigiorno è sempre più presente.