
“Noi sappiamo come spesso siamo guardati e giudicati malamente per alcuni errori della nostra storia passata, dimenticando che la nostra storia non abbraccia solo 150 anni, che sono quelli segnati dalla mafia, ma si misura al ritmo di millenni. Anche questo nostro santuario – ha detto Morosini - ha subito la stessa sorte e non riesce a scrollarsi di dosso l'associazione alla storia della criminalità organizzata. Noi oggi i lati oscuri della nostra storia li vogliamo accettare, guardare in faccia con coraggio e determinazione, sapendo di avere anche altro da offrire nella nostra storia passata e soprattutto vogliamo realizzare altro nel nome di Dio. Soffriamo interiormente ma non ci abbattiamo perché vogliamo scrivere pagine nuove”
Un percorso di riconciliazione con la storia, con Dio, con la vita attraverso la mediazione di Gesù Cristo. “Ancora una volta da questa valle - ha detto ancora il presule - lancio un appello a tutti voi fedeli della Locride e calabresi tutti: il futuro non ce lo darà nessuno, siamo noi che dobbiamo conquistarlo con un esame di coscienza rigoroso sulla nostra apatia, sulle nostre inefficienze, sulle nostre meschine furbizie, che hanno reso inefficace ogni tentativo di ricostruzione del nostro territorio”.

Migliaia i fedeli che, da tutte le parti della Calabria e della vicina Sicilia, si sono inerpicati su per l’Aspromonte per tributare il proprio omaggio alla Vergine di Polsi. Già durante le settimane precedenti era stato incessante il pellegrinaggio verso il santuario, diventato un fiume in piena durante i giorni della novena. Nell’ultimo periodo diversi gruppi di pellegrini si sono fermati a pernottare nelle abitazioni adiacenti alla chiesa ed hanno osservato un rigido digiuno.

Applausi alti all’interno del santuario gremito in ogni ordine di posto. Fra i fedeli anche alcuni rappresentanti delle istituzioni politiche come il presidente della Provincia di Reggio Giuseppe Raffa e l’assessore regionale Antonio Caridi. Fuori, come una nenia inesauribile, i tamburelli delle tarantelle e i balli di chi sceglie la musica per offrire il proprio omaggio alla Madonna della Montagna.
“Anche la musica è testimonianza di fede – dice ancora Pino Strangio – e tutti voi siete l’immagine autentica del santuario. Anche i cuori più duri quando arrivano qui si sciolgono davanti all’effige della Madonna”.
Strangio ha poi riservato un passaggio del suo discorso ai giornalisti invitandoli a dare spazio anche alle tante cose positive della Calabria e “non solo ad inchieste e arresti”.
Nella notte il santuario rimarrà aperto per la veglia di preghiera. Domani mattina la santa messa celebrata dal vescovo Morosini. Anche queste fasi potranno essere seguite in diretta streaming su Calabria on web.
* Ecco il link per seguire la diretta straming:
https://new.livestream.com/accounts/717423/events/1050153