S’intitola “Riaceforever” il nuovo brano di Francesca Prestia ed è dedicato a Riace: “Utopia del nostro tempo/Spazio aperto/Nel cielo azzurro volo di libertà…”.
Salvo che non prendano corpo altre iniziative in itinere in Calabria, per la prima volta la cantastorie lo farò ascoltare il 14 settembre a Lucerna, in Svizzera (dov’è stata chiamata ad esibirsi, in occasione della cerimonia di apertura dell’anno accademico dell’Università popolare di lingua Italiana – UNITRE Svizzera, a margine del convegno presentato dal prof. Angelo Maisano dal titolo “La Calabria grecanica: i Greci di Calabria, minoranza linguistica in via di estinzione”). Dice la cantastorie: “Canto che ‘ai paradisi fiscali noi preferiamo i paradisi umani’. Sono convinta, e mi fa piacere che come me la pensino tanti altri artisti, che Riace sia un faro di speranza per recuperare l’umanità perduta”. Aggiunge: Ci pensavo da tempo, e ora, dopo averne discusso con la Cgil, l’Anpi, Libera, molti amici musicisti, lo storico Piero Bevilacqua, il pedagogista Nicola Siciliani de Cumis e il giornalista Romano Pitaro, sono soddisfatta dell’esito. Conosco Riace, un sistema d’accoglienza e integrazione culturalmente alternativo alle città impaurite dell’Occidente tecnocratico e finanziario che sbattono le porte in faccia allo straniero.
E conosco Mimmo Lucano, un sindaco lungimirante che, per fronteggiare il fenomeno delle migrazioni, ha indicato, lavorando sodo, un percorso intelligente al nostro tempo convulso in cui primeggia la “retrotopia”, l’idea che il futuro sia costellato da incubi mentre il passato è l’unica condizione rassicurante”. Infine: “Riace è la dimostrazione che il dialogo fra popoli e tra religioni è possibile, ma è anche il meglio della carica d’umanità del nostro Mezzogiorno e in particolare la Calabria. Va difeso con la musica, il confronto pacato ma responsabile e soprattutto con l’esercizio di una cittadinanza attiva e resiliente”.