
Ha le idee chiare Bruno su quale debba essere la mission del Club in senso lato ed in Calabria più in particolare, idee chiare come sedici anni fa. Seduti al tavolino di un bar a sorseggiare un caffè di fronte al municipio, da dove lo sguardo abbraccia in un colpo solo tirreno e Catena Costiera, gli chiediamo di ricordare con noi i prodromi di un’avventura lunga oltre un quindicennio. “Ricordo ancora molto bene - dice Bruno Cortese - quando nacque il Club nel lontano 2001 su impulso della Consulta del Turismo dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI).
In quella occasione, con Santa Severina fummo presenti assieme a Bova come unici comuni calabresi tra i soci fondatori. In quel momento, pur mossi dai migliori propositi, non potevamo di certo immaginare che negli anni l’interesse sarebbe cresciuto fino a questo punto, possiamo dire di avere letto in anticipo una tendenza oggi esplosa su scala non solo nazionale.
Qual è la situazione oggi ?
"Sono centinaia i piccoli borghi italiani che rischiano lo spopolamento ed il conseguente degrado a causa di una situazione di marginalità rispetto agli interessi economici che gravitano intorno al movimento turistico e commerciale. Per questo il Club si prefigge di garantire, attraverso la tutela, il recupero e la valorizzazione il mantenimento di un patrimonio di monumenti e di memorie che altrimenti andrebbe irrimediabilmente perduto".
Quali sono gli obiettivi del Nazionale e soprattutto quali quelli del coordinamento calabrese ? "La nostra speranza, negli anni già parzialmente realizzata, è quella che le sempre più numerose persone che ritornano a vivere nei piccoli centri storici ed i visitatori che sono interessati a conoscerli, possano trovare quelle atmosfere, quegli odori e quei sapori che fanno diventare la tipicità un modello di vita a cui avvicinarsi.

Qual è la struttura del Club ?
"E’molto semplice, attualmente vi fanno parte sul territorio nazionale 274 centri con popolazione inferiore ai quindicimila abitanti (anche se più del 90% è al di sotto dei cinquemila). Oltre al presidente c’è un consiglio direttivo, un comitato tecnico scientifico e un coordinatore per ogni regione che viene eletto dai sindaci dei comuni membri di quella regione e rimane in carica per tre anni".
Quali le criticità nella nostra regione, se ve ne sono ?

Il vostro rapporto con le istituzioni sovra comunali ?
"Realtà importanti come il Club dei Borghi, rappresentano per la nostra regione un’opportunità regalando una vetrina di qualità che necessita la giusta attenzione da parte della politica regionale. Per questo, il nostro auspicio è quello di poter quanto prima avviare un’interlocuzione costante con la Giunta e con il Consiglio regionale, programmando assieme alcune tra le più importanti iniziative da svolgersi tra l’estate e l’autunno, ma soprattutto gettando le basi per un percorso comune che non potrà e non dovrà più essere isolato ed occasionale".