Prima di lasciare lo scranno più alto, però, il rettore Catanoso ha ancora molto da fare, seguendo lungo il tracciato segnato al momento del suo insediamento: saldare il rapporto tra Ateneo e territorio.
Il rettore Catanoso, infatti, è un osservatore attento della città in cui vive, da reggino doc, e sa bene che la vera sfida del suo mandato era, ed è, tutta giocata sul rapporto con il territorio e con i suoi giovani studenti.
Quale il bilancio di questi anni di governo di Unirc e di rapporto con la città?
Nel 2012, al momento del mio insediamento, la percezione dell’Università, come polo attrattore per lo sviluppo del territorio, era minore. Questa consapevolezza adesso è cresciuta; in questi anni abbiamo lavorato per fare di questo Ateneo un centro di eccellenza, dopo aver risanato i conti e aver realizzato opere pubbliche necessarie al suo funzionamento. La Mediterranea, vuole essere uno dei poli attorno ai quali costruire lo sviluppo della città, e per questo vogliamo investire sul territorio a sostegno dei laureati e delle imprese. Partiamo, sempre, dalle esigenze del territorio e proprio per questo adesso stiamo lavorando per far partire il corso di Laurea in Scienze della Formazione. Per dare, prima di tutto, risposte concrete ai nostri giovani in cerca di occupazione.
Quando sarà attivo il nuovo corso di laurea magistrale in Scienze della Formazione primaria presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria?
Stiamo lavorando attivamente e nei prossimi giorni avrò un incontro con il Ministro. Intanto abbiamo avuto il parere favorevole, espresso da tutti i componenti del Coruc (Comitato regionale universitario di coordinamento della Calabria). Un corso, questo, già attivo all’ Unical, che però ha poco più di duecento posti a bando, lasciando fuori almeno mille richieste di giovani calabresi. Il Ministero assegna il numero di posti messi a bando, dunque, con l’apertura del nostro corso si darebbe una risposta concreta agli studenti che potrebbero così frequentare il Corso di laurea senza dover necessariamente lasciare la Calabria. Siamo fiduciosi che con l’avvio del nuovo anno accademico la Mediterranea potrà vantare questo percorso formativo.
In questi anni la Mediterranea ha già ampliato la sua offerta formativa?

Una cittadella universitaria che sempre più sta crescendo ma i servizi offerti agli studenti quali sono?
Prima di tutto, voglio sottolineare quanto abbiamo fatto per fornire agli studenti fuori sede, il servizio di residence. Sono orgoglioso della struttura, nuova e bella, di via Roma, dove ci sono 54 posti messi a bando. Anche l’altra struttura, in via Manfroce, è stata rimodernata e sempre più vogliamo offrire livelli alti di qualità per i nostri iscritti. Abbiamo attivato anche un moderno ed attrezzato Centro Fitness, che ha sede proprio nella cittadella, apertosia agli studenti che ai professori e agli amministrativi e ancora campi di calcio. Vogliamo far crescere l’Ateneo, cominciando anche da queste cose che sono necessarie per fare comunità e cambiare mentalità.
Tra i suoi meriti c’è anche quello di aver istituito il Coro e anche quello di aver dedicato attenzione al verde non solo all’interno della Cittadella, ma anche in città.

Dunque, un Rettore che vuole parlare al territorio ma che sa anche tessere rapporti fuori Calabria, iniziando dagli altri colleghi Rettori. Si sono svolte, infatti, recentemente le consultazioni per il rinnovo delle cariche della Giunta della Conferenza dei Rettori delle Università italiane, ed il rettore Pasquale Catanoso è stato rieletto riportando un totale di 37 preferenze espresse dai suoi colleghi.
C’è un elemento negativo di questo suo rettorato?
Più che altro una occasione mancata: deve crescere ancora di più la sinergia tra enti locali e Ateneo. Penso ad esempio al sistema di trasporto per i nostri studenti. Non abbiamo un servizio di qualità. Negli anni noi abbiamo attivato un servizio navetta per collegare la cittadella universitaria alla città, gratuito, ma occorre che gli enti locali si facciano carico di questo bisogno.
Ultima domanda, cosa pensa delle sempre più nascenti università telematiche?
Ho molte perplessità e penso che prima o poi la situazione scoppierà!