
E’ uno dei passaggi dell’intervento del Presidente del Senato Piero Grasso alla XXIII manifestazione nazionale della ‘Gerbera Gialla’ svoltasi quest’anno nella Scuola allievi carabinieri ‘Fava e Garofalo’, colma di studenti giunti in delegazione da ogni parte della regione.
Un appello forte, quello dell’ex Procuratore nazionale della Dda e già Procuratore della Repubblica di Palermo, rivolto a tutta la società, alle sue principali articolazioni, per porre rimedio definitivamente alla criminalità mafiosa.
“Stiamo lavorando da anni – ha proseguito – per costruire una memoria condivisa per far conoscere alle giovani generazioni i nomi e le storie delle tante persone uccise dalla criminalità organizzata in Italia, per far emergere con la giusta evidenza le modalità di ricatto e di sopraffazione con cui le ‘ndrine, le cosche e i clan soffocano molti territori del sud e si infiltrano in quelli del nord”. Poi rivolto alla politica, il presidente del Senato ha chiesto “una scelta di campo chiara e inequivocabile contro la corruzione, l’economia sommersa, i riciclaggio, i capitali illeciti, l’evasione fiscale i delitti societari. L’aspetto evolutivo più preoccupante – ha sottolineato - messo in luce da diverse indagini in tutta Italia, deriva dal consolidamento di un’area che coinvolge insieme a mafiosi e criminali, politici, imprenditori, professionisti e amministratori pubblici, complesse reti di relazioni inizialmente inquinate da intimidazione e violenza che poi lasciano il posto alla convenienza, alla collusione, alla corruzione, al favoritismo, e più in generale alla coincidenza e fusione di interessi diversi”.
Piero Grasso ha inoltre richiamato l’attenzione alla così detta ‘terra di mezzo’, “quell’area in cui mafiosi e criminali si inseriscono tra la sfera dell’economia e quella della politica offrendo alle imprese e a pezzi delle istituzioni quei servizi che esse richiedono. Una saldatura garantita dalla corruttela, dal perseguimento del profitto ad ogni costo, dal disprezzo per la cosa pubblica e per l’interesse generale, attraverso gli appalti e le commesse pubbliche, le concessioni, l’acquisizione di imprese, sottraendo risorse alla spesa pubblica sociale, accentuando così le diseguaglianze”.
Sui temi della politica, Piero Grasso si è detto “felice per la ripresa in Senato della discussione sulla prescrizione. Questa situazione – ha evidenziato – è stata consapevolmente cagionata dalla politica, tramite una legge che nel 2005 ha d’un sol colpo dimezzato i tempi della prescrizione senza preoccuparsi di adeguare le norme al fine di dimezzare anche i tempi dei processi. Perché la riforma della prescrizione possa avere efficacia occorre che i suoi tempi corrispondano a quelli mediamente necessari alla definizione dei processi attraverso una più generale riforma della giustizia che consenta processi più rapidi e più giusti”.
Sui pericoli di inquinamento mafioso durante le elezioni e negli enti locali, Grasso ha reclamato “un’adeguata reazione, un colpo di reni. Se la politica ha il dovere di prestare la massima attenzione alla compilazione delle liste e di rifiutare i comodi‘pacchetti di voti’, che non sono mai gratis, agli elettori spetta il compito di giudicare le liste e scegliere attentamente a chi dare il proprio voto. Non bisogna consegnare il proprio voto all’ammasso ed evitare di dare maggior peso contrattuale ai capibastone”. Infine, l’ultimo richiamo al sistema dell’informazione: ”A Reggio Calabria sarà celebrata la Giornata mondiale della libertà di stampa. Un giornalismo libero e coraggioso è un alleato straordinario tanto nella lotta alla criminalità organizzata quanto nell’affermazione della cultura della legalità. Una informazione libera e indipendente, in un sistema democratico, è un pilastro irrinunciabile, un presidio di libertà che abbiamo il compito di promuovere e difendere”.