E cioè che Franz Liszt (che , come è noto, compose l'Ode a San Francesco di Paola) andò a visitarlo in calesse nella sua casa di Carolei, il piccolo comune contermine al capoluogo dove Rendano nacque e visse per lungo tempo.
Liszt volle conoscere questo bambino prodigio, il 1862, quando si spinse sotto Napoli. Aveva iniziato a suonare a sei anni, Rendano e a 10 si diplomò al prestigioso Conservatorio di San Pietro a Majella a Napoli. L'abate Liszt (già convertito al cattolicesimo) aveva sentito parlare di quel bambino e ne apprezzò le straordinarie capacità.
C'è chi dice che fu proprio Liszt a intercedere presso Thalberg per mandarlo a Parigi, dove poi Rossini gli fece ottenere una borsa di studio. Il suocero del grande Wagner (la figlia Cosima ebbe tre figli dal grandissimo compositore nibelungo) rimase impressionato dalla precocità del bambino. Rendano, com'è noto, successivamente si recò nel capoluogo d'Oltralpe per studiare con un allievo di Chopin, George Mathias, prima di dedicarsi all'insegnamento e di comporre il suo capolavoro "Consuelo".
A lui si deve un'innovazione di non poco conto nella tecnica musicale, e cioè il pedale indipendente, che oggi porta il suo nome, e che aumentava le capacità interpretative del pianoforte.
Mise in scena la sua ultima opera a Roma , nel teatro Valle, il 1925. Qui morì sei anni dopo. ll suo prezioso fondo è custodito presso la biblioteca civica di Cosenza .
Mario Campanella