
Ma le presenze femminili della tv e del cinema che hanno voluto testimoniare l’affetto nei confronti di Mirigliani sono state davvero tante, dall’ospite d’onore, Gina Lollobrigida, concorrente nel 1947 ad Annalisa Minetti, che da Miss Italia ha spiccato un volo che l’ha condotta prima al Festival di Sanremo e poi quest’annoal Bronzo alle Paralimpiadi di Londra. Insomma un “mondo di donne a tutto tondo”, come sottolineato con orgoglio dalla figlia, Patrizia Mirigliani, che ha anche ricordato la mission del padre: “proporre una bellezza “democratica”, della porta accanto, in grado però di seguire i cambiamenti della società e dell’universo femminile. Era un uomo semplice ma di grande comunicativa e oggi si sente la sua mancanza”.

Il film, “Storia di un ragazzo calabrese”, nasce da un’idea del figlio di Patrizia, nipote del patron, Nicola Pisu Mirigliani, giovanissimo e grande appassionato di cinema. Ad affiancarlo in questo lavoro dai contenuti del tutto inediti, è un altro giovane talento, il regista Simone Di Maria. Il lavoro (che ha il patrocinio del Consiglio Regionale della Calabria) in forma di documentario, narra l’esperienza umana e professionale di Mirigliani che dalla piccola Santa Caterina dello Jonio si è dipanata fino al vertice della celebrità con “Miss Italia”.
Un viaggio lungo 94 anni che gli autori hanno voluto compiere attraverso i luoghi, le persone, gli amici d’infanzia, i familiari, le sue miss. Un film “inusuale” lo descrive il regista, Di Maria, che più in generale del cinema dice: “é un lavoro che non dovrebbe esser retribuito, tante sono le emozioni che ti trasmette. "Il venditore di emozioni", chi prenderebbe dei soldi per emozionarsi?”.

Catapultato in questo progetto da Nicola Mirigliani (“persona umile, vera, che mi ha fatto capire quanto c'è di buono anche nella televisione”), Di Maria racconta che per realizzare il film è stato necessario “girare l'Italia, nel vero senso della parola, con la nostra mini troupe di 5 elementi. L'impronta di Mirigliani si sente in tutti, senza dubbio quelli che hanno dato qualcosa in più sono la figlia Patrizia e gli amici calabresi, con il loro inconfondibile humour meridionale. In ognuno di noi c'è un pezzo di Enzo: bellezza, semplicità e passione”. Non solo il Mirigliani personaggio pubblico, ma anche una poco nota veste privata di cui il regista segnala una caratteristica in particolare: “la sua vita pubblica era la stessa che portava a casa tutti i giorni, come dice Rosy, la moglie "il concorso era la sua vita": chi ha visto Enzo in pubblico ha visto anche il suo lato privato”. Quella di Mirigliani è anche una storia che ha molto in comune con tantissime analoghe vicende di uomini del sud che dopo aver abbandonato la terra d'origine, riescono ad affermarsi altrove, per questo spiega Di Maria, “la mia scelta si è basata su una sola visione: quella di un uomo che voleva fare della sua vita una bella storia, anche se per farlo ha dovuto lasciare la sua regione, la Calabria”.

Il film ha davvero lasciato il segno al termine della proiezione al “Barberini”, al punto che racconta il regista “la Murino mi ha preso la mano e mi ha detto, commossa, hai raccontato lastoria che volevo vedere, grazie. A me basta questo. Ora spero ci sia un lungometraggio, chi lo sa. Anche Nicola era emozionatissimo, ha dimostrato che gli under 30 possono essere la base del cinema italiano”.
E la Calabria non ha dimenticato Enzo Mirigliani che nel suo paese natale, Santa Caterina sullo Jonio, avrà presto una piazza con il suo nome. Così ha stabilito il Consiglio comunale del piccolo centro catanzarese proprio in concomitanza con l’evento romano, per ricordare a concittadini e visitatori che egli è nato qui ed ha sempre avuto nel cuore questo luogo. Il film infine, verrà presentato il 7 dicembre a Reggio Calabria: l’auspicio di Patrizia Mirigliani è che venga proiettato nelle scuole per i suoi aspetti educativi.