La pubblicazione del volume: “Beni culturali identitari nelle province di Catanzaro, Crotone e Vibo valentia”, a cura dell’Associazione fra ex Consiglieri regionali della Calabria e dell’associazione culturale Archigramma, con la collaborazione di studiosi ed esperti del settore, offre una guida utile per approfondire la conoscenza della Calabria, della sua identità, dei suoi beni archeologici e storici e delle sue ricchezze.
Si tratta di un secondo lavoro della collana che l’Associazione ha intrapreso con la pubblicazione e la divulgazione di un primo volume riguardante la Città Metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Cosenza. Con questo secondo lavoro si conclude, quindi, la raccolta sui beni culturali identitari dell’intera regione, con il proposito di valorizzarli, affinché diventino motore di crescita e sviluppo della Calabria. E’ una ricerca diffusa sui beni identitari di tutto il territorio calabrese che, se valorizzati a pieno, possono diventare un motore che assicura crescita e sviluppo dei settori: cultara, beni Culturali e turismo. Questa seconda ricerca si concentra sull’area centrale della Calabria, partendo da una descrizione morfologica e storica.
La descrizione morfologica focalizza la caratteristica depressione tettonica dello stretto di Catanzaro che separa il margine meridionale del massiccio della Sila dall’arco superiore delle Serre. L’accentuato istmo che determina i due grandi golfi: quello di Squillace sullo Ionio e quello di Sant’Eufemia sul Tirreno. Un istmo solcato da due fiumi che hanno origine dal monte Reventino e si incanalano nelle vallate a occidente e a oriente del monte Tiriolo e del Corace, il fiume che sfocia nel mar Ionio, dell’Amato nel Tirreno. Altra caratteristica di questa fascia mediana della Calabria è quella di presentare contrapposti in diagonale ai margini dei due golfi, due vasti promontori: il bassopiano del Marchesato, che si protende nel mar Ionio, e il vasto altopiano del Poro che si protende sul Tirreno.
La parte storica evidenzia come la preminente posizione costiera e le varie opportunità di approdo dei due opposti promontori, hanno restituito tracce di insediamenti dell’età del Bronzo. Mentre alcuni reperti rilevano tracce di navigatori egei e micenei. Nell’età del ferro si concentra la documentazione degli insediamenti protostorici che hanno preceduto la colonizzazione greca.
All’area istmica è legata il ricordo del mitico Italo re degli Enotri, che avrebbe fissato nelle terre del lametino e di Squillace il confine del suo regno, dandogli la denominazione di Italia. Nome esteso poi ad altri territori via via aggregati al regno per conquista o per adesione di altre tribù enotrie. L’idea portante dello studio è, dunque, quella di rendere accessibili le numerose testimonianze storiche e culturali, spiegandole dal punto di vista scientifico, ma raccontandone anche i principali episodi storici che le hanno viste protagoniste nei secoli. l’Associazione ha già deciso di organizzare, all’inizio del prossimo