La “Bottega Organaria” di Salvatore Pronestì, a Sant’Onofrio in provincia di Vibo Valentia, rappresenta oggi una delle poche realtà italiane specializzate nella costruzione, manutenzione e restaurazione degli organi.
Un' arte che l’artigiano coltiva dal 1993 quando a Cremona crea il suo primo laboratorio nella strettoia di Via G. Oberdan, all’ombra del campanile di S. Agata e circondata dai liutai del centro storico della città. Qui l’esperienza sul campo, dopo studi di Paleografia e Filologia Musicale, con alcune botteghe organarie del luogo, gli fa cogliere gli aspetti della lavorazione artistica e le tecniche di restauro filologico dei manufatti antichi. Nel 1997 Salvatore Pronestì vista la crescente richiesta di restauri e manutenzioni in Italia meridionale, si trasferisce in Calabria, dove allestisce un moderno laboratorio particolarmente volto alla realizzazione di nuovi strumenti.
Il laboratorio della “Bottega Organaria” opera sin dall’inizio dell’attività secondo metodologie completamente artigianali in tutte le fasi di lavorazione delle varie parti d’organo. Con la sua falegnameria dotata di tutte le macchine di lavorazione del legno, produce internamente tutte le strutture necessarie alla costruzione dell’organo. Parliamo di manticeria e portavento nelle diverse specie, somieri meccanici, pneumatici ed elettrici di qualsiasi tipo, tastiere con relative meccaniche, consolle con finitura ad intaglio fino ad intere casse decorative in legno massello.
Molto interessante anche il reparto ebanistico, incentrato sulla costruzione delle canne in legno di molteplici registri. E sempre nel laboratorio si trovano i banchi di lavoro per la fattura delle canne in metallo, dove avviene la verifica dell’amalgama timbrico individuale e d’insieme con l’ascolto delle canne finite sull’organo di prova della bottega, con possibilità di operare a qualsiasi pressione d’aria, corista e temperamento. Tutte le lavorazioni, inoltre, si avvalgono del cablaggio elettrico ed elettronico, componendo i circuiti necessari ai vari dispositivi in consolle e in organo, dalle combinazioni aggiustabili alle schede registri, dal collegamento elettronico consolle-organo alla configurazione di tutte le voci prolungate o ritrasmesse, tutte le unioni ed accoppiamenti e, non in ultimo, la possibilità di registrazione e riproduzione (anche a distanza) di illimitato repertorio musicale attraverso il suono delle canne dell’organo.
Ma uno dei più importanti aspetti del lavoro della bottega di Salvatore Pronestì è rappresentata dalla sezione restauro degli organi antichi. La metodologia utilizzata segue rigorosamente le regole di restauro filologico, oggi ben identificate e tutelate dalle locali Sovrintendenze di competenza.
Tutte gli elementi strutturali dell’organo antico sono attentamente catalogati, documentati fotograficamente e successivamente indirizzati alle effettive operazioni di restauro. Nelle parti lignee, dopo la cura tarmicida, si procede, se necessario, alla ricostruzione delle parti vitali mancanti, alla rettifica dei piani esistenti, alla reimpellatura filologica delle valvole e dell’intera manticeria.
La collocazione dell’elettroventilatore, ormai necessaria, è effettuata in modo discreto, lasciando assolutamente inalterato e funzionante il sistema di alimentazione originale. Le canne antiche sono soggette al riordino storico, seguendo le numerazioni presenti e tramite la comparazione dei diametri. L’organo viene così restituito alla sua primitiva fisionomia lasciando inalterate da aggiunte o modifiche arbitrarie le proprie caratteristiche iniziali.