Nascosto tra le colline della provincia di Cosenza, si trova il pittoresco borgo di Cleto. Conosciuto come il “paese dei due castelli”, Cleto è un luogo ricco di storia, leggende e tradizioni culinarie che
affascinano i visitatori.
Cleto è “famoso” per i suoi due castelli medievali: il Castello di Petramala e il Castello di Sabuci.
Il primo è situato nella parte più alta del borgo e risale all’epoca normanna. Le sue possenti mura e le torri cilindriche offrono una vista spettacolare sulla valle circostante. A giugno scorso è stato riaperto al pubblico con una grande partecipazione popolare, molti sindaci ed i bravi “digital creator” di Igers Calabria ad “animare” tutti i social d’Italia.
Il Castello di Sabuci, invece, è risalente all’epoca angioina e si erge con fierezza sulle rive del fiume Savuto. Sebbene i suoi resti siano stati recuperati grazie a un attento progetto di restauro, il castello conserva intatta la sua aura di mistero e fascino.
La tradizione culinaria di Cleto è altrettanto affascinante quanto la sua storia. Oltre ai due castelli medievali, ecco le antiche tradizioni agricole. Tra queste, la raccolta del grano occupa un posto di rilievo, rappresentando un momento cruciale nella vita della comunità locale. La raccolta del grano a Cleto è un evento che coinvolge l’intera comunità, unendo tradizione e modernità. Questo processo avviene generalmente tra la fine di giugno e l’inizio di luglio, quando il grano raggiunge la maturità ideale. Le condizioni climatiche giocano un ruolo fondamentale: giornate secche e soleggiate sono perfette per garantire una raccolta di qualità.
Nel corso dei secoli, i metodi di raccolta del grano sono evoluti. Oggi, gli agricoltori di Cleto utilizzano moderne mietitrebbie che permettono di raccogliere il grano in modo efficiente e rapido. Tuttavia, non mancano le occasioni in cui si utilizzano metodi tradizionali, come la falciatura manuale, per mantenere vive le antiche pratiche agricole.
La raccolta del grano non è solo un’attività agricola, ma anche un momento di festa e celebrazione. Dopo la raccolta, la comunità si riunisce per festeggiare con canti, balli e, naturalmente, con piatti tipici a base di grano.
La raccolta del grano a Cleto rappresenta un legame profondo con la terra e le tradizioni. È un momento che rafforza il senso di comunità e preserva le antiche usanze, trasmettendole alle nuove generazioni. Questo evento è un esempio perfetto di come la tradizione agricola possa convivere con le innovazioni moderne, mantenendo viva l’identità culturale del borgo.
Uno dei piatti tipici del luogo? Certamente la “cialetta”, pane casareccio caldo, realizzato con farina di grani antichi e lievito madre, cotto nel forno a legna e condito con olio, aglio e origano selvatico. E poi la “pasta e ceci”, un piatto semplice ma ricco di sapore, che riflette la genuinità e la semplicità della cucina calabrese. Preparata con ceci locali e pasta fatta in casa, questa pietanza è spesso arricchita con olio d’oliva extravergine, aglio e rosmarino, ingredienti che esaltano i sapori autentici della terra.
Cleto non è solo un luogo da visitare per la sua bellezza storica e architettonica, ma anche per immergersi nelle sue tradizioni culinarie e vivere un’esperienza autentica della Calabria.