A Bisignano, nel cuore della provincia cosentina, esiste e perdura un tradizione artistica che affonda le sue radici tra il XII e XIII secolo.
Stiamo parlando della liuteria, l’antica arte della progettazione, della costruzione e del restauro di strumenti a corda, ad arco e a pizzico, che da cinque secoli, la bottega della famiglia De Bonis, tramanda di padre in figlio, fino ad arrivare ai giorni nostri.
Dalle loro mani nel corso degli anni sono venute fuori chitarre, mandolini, violini e tanti altri strumenti tutti caratterizzati da un suono dolce ottenuto grazie alla sapienza di chi ha saputo dosare nel plasmarli, legno e resine di pregio. Un’arte quella della liuteria che i De Bonis nel corso del tempo hanno tramandato ai tanti allievi, oggi sparsi per il mondo, che hanno frequentato la loro bottega apprendendo e facendo propri i segreti del mestiere.
Oggi a portare avanti la tradizione dopo la scomparsa alcuni anni fa del Maestro Vincenzo De Bonis, come riportato dal mensile del sindacato Unsic, InfoImpresa, è la nipote Rosalba che rappresenta la sesta generazione. La liuteria De Bonis produce in maniera completamente artigianale nel laboratorio di via Giudecca, secondo le tecniche tradizionali, sia chitarre classiche che chitarre battenti. Queste ultime sono una vera rarità, essendo ormai pochissimi i laboratori che le producono: si tratta di una chitarra calabrese a dieci corde usata per suonare la tarantella e che ha ancora moltissimi estimatori e acquirenti. La caratteristica che rendere unico questo strumento è quella di usare solo le mani senza plettro, le quali vanno a battere sulle corde producendo il “ribunnu”, ovvero il rimbombo, perfetto come accompagnamento al canto.
Il liuto è arrivato in Italia grazie agli arabi che lo hanno introdotto in Sicilia e Calabria intorno al IX-X secolo: in primis presso la corte dei Sanseverino di Bisignano per essere poi diffuso e trasformato grazie alle abilità degli artigiani locali che lo resero un manufatto di elevata qualità, musicale ed estetica, tanto da divenire una delle principali fonti dell'economia locale.
Da qualche anno è stato aperto a Bisignano il Museo della liuteria, per rendere omaggio ai grandi maestri Nicola e Vincenzo. Al museo, oltre agli strumenti donati da Vincenzo De Bonis al comune, è possibile ritrovare materiale documentale che ripercorrere la storia di questa famiglia conosciuta e apprezzata a livello nazionale e internazionale. Un'ala invece è dedicata alla liuteria contemporanea bisignanese.
Per Bisignano e per i sui abitanti la liuteria rappresenta quindi, molto più che una semplice tradizione, tanto che si cerca di insegnare l’amore per quest’arte anche nelle scuole: grazie ai ai progetti PON di Alternanza Scuola Lavoro, come “OpenLab per la produzione di manufatti in terracotta e di strumenti di liuteria” sono stati coinvolti gli studenti delle terze classi dell’ITIS e del Liceo. L’attività ha riguardato la realizzazione di un percorso di formazione innovativa e partecipativa per far conoscere e promuovere il patrimonio storico, artistico e artigianale di Bisignano con particolare riguardo alla produzione ceramica e di strumenti di liuteria.