C’è uno strumento in più che disegna i tanti volti dei soggetti vulnerabili e ne traccia le diverse forme di tutela con umanità e sensibilità. E’ il volume di Tiziana Amodeo, avvocato con funzioni di giudice onorario al Tribunale di Reggio Calabria nel settore famiglia, nonché docente a contratto per la Scuola di specializzazione forense dell’Università degli Studi Mediterranea.
Qui, si è tenuta a battesimo la presentazione dell’opera che ha avuto un ulteriore opportunità di approfondimento all’Università per Stranieri “Dante Alighieri”. Due momenti segnati dai contributi di illustri relatori e addetti ai lavori con il richiamo all’importanza di sviluppare sinergie e una rete sociale per il potenziamento della formazione professionale nel segno della multidisciplinarità. L’opera di Tiziana Amodeo “Soggetti vulnerabili” con sottotitolo “La cura dei bisogni speciali e la e la tutela della persona”, trae spunto dalla proficua esperienza professionale dell’autrice, ma anche da una importante consapevolezza che le appartiene da quando ha incominciato ad occuparsi di questa delicata materia: “apprestare mezzi di protezione per i soggetti vulnerabili significa tutelare gli aspetti collegati alla vulnerabilità ossia avere a cuore due concetti fondamentali: la tutela della persona, ed il rispetto della dignità umana”. Vasta la categoria dei soggetti vulnerabili: minori di età nelle famiglie in crisi che affrontano il travagliato percorso della separazione; minori stranieri non accompagnati, verso i quali istituzioni e organismi specializzati rivolgono costante attenzione. Ampia trattazione è riservata ai soggetti con disabilità attraverso l’analisi dell’amministrazione di sostegno, istituto giuridico duttile ed efficace, affiancato al vecchio modello dell’interdizione. Infine, l’esame della legge dedicata al “dopo di noi” elenca nuove realtà, tra queste: il co–housing, innovativa formula di protezione dei soggetti vulnerabili. “Il tema dei
soggetti vulnerabili è certamente circolare- sottolinea l’autrice- ed investe diversi ambiti e settori professionali; praticamente coinvolge la collettività. Ed allora, se un sinonimo si vuol trovare al termine vulnerabilità è senza dubbio quello di solidarietà sociale perché solamente una società capace di ascoltare i bisogni dell'individuo, ed in particolare di questa categoria, può essere “candidata” a sviluppare modelli sociali positivi e di inclusione sociale, come, per esempio, indica la legge sul dopo di noi”. Da qui un passaggio importante. “Il giudice diventa anello fondamentale di questo percorso di ascolto dei bisogni dell'individuo con fragilità: minore o soggetto vulnerabile che sia. Così, diventa un "buon giudice" e sempre più una figura specializzata”.