“Una chiamata alle armi collettiva”.
Il coordinatore dell’Osservatorio sulla violenza di genere Mario Nasone ha definito così la prima Conferenza regionale sulla violenza alle donne in programma venerdì 26 ottobre nella sala Calipari di Palazzo Campanella che avrà quali principali protagonisti i soggetti in prima linea su questo fenomeno: i centri antiviolenza, le Forze dell’Ordine, i centri di ricerca universitari, gli ordini professionali. L’immagine suggestiva si sposa con i contenuti e la sostanza di un evento unico nel suo genere che richiama ad una mobilitazione delle coscienze con l’obiettivo di offrire una lettura aggiornata del fenomeno della violenza di genere in Calabria; fare il punto sulle azioni di contrasto attivate a livello regionale e locale, raccogliere indicazioni e proposte per l’elaborazione di un Piano regionale di contrasto alla violenza di genere da proporre alla Giunta regionale. “E’ questa una sfida alla quale ci proiettiamo per mettere a sistema le cose positive che ci sono, ma anche per colmare lacune importanti, come la carenza dei centri antiviolenza a Locri e sulla Piana (due sono presenti invece presenti nella città di Reggio”). Inoltre – annuncia Nasone-, abbiamo in animo di istituire un centro di documentazione e ricerca per studiare i casi di donne vittima di violenza in Calabria”.
Nel corso della conferenza stampa tenutasi nell’aula Giuditta, Giampaolo Latella, portavoce del presidente del Consiglio regionale Nicola Irto, ha portato il saluto e l’apprezzamento del Presidente per l’attività dell’Osservatorio “impegnato a colmare uno storico gap nel contrasto a questo fenomeno”. Altri elementi di riflessione dalla vice coordinatrice dell’Osservatorio Giovanna Cusumano e dal capo ufficio stampa del Consiglio regionale, Romano Pitaro che ha moderato la conferenza stampa di presentazione, sottolineando i cinquant'anni di esperienza e di vita sociale e di militanza, iniziata al fianco del compianto don Italo Calabrò. “C’è un dato eloquente dal quale partire - ha detto Pitaro-: la Calabria è al secondo posto tra le regioni più colpite dal fenomeno, come d’altronde è confermato anche dai numerosi fatti di cronaca che documentano questa drammatica realtà”. “Con l’istituzione dell’Osservatorio la Calabria si mostra tra le Regioni più virtuose d’Italia, essendo stata tra le prime a dotarsi di una legge così importante – evidenzia Giovanna Cusumano, vice coordinatrice dell’Osservatorio regionale che è formato da 5 esperti e 10 componenti. La violenza sulle donne è la prima causa di morte per le donne e sono tante le vicende che restano all’ombra, spesso tra le mura di casa, non denunciate per vergogna o paura. Ed allora, trovare i modi per affrontare con gli strumenti più adeguati ci porta anche a creare i sottogruppi all’interno dell’Osservatorio in modo da incidere in modo più capillare sul territorio regionale e puntare anche sui nuovi centri di accoglienza e sulle case rifugio in quelle aree in cui oggi la Calabria ne è completamente priva”.
“Sarò una conferenza in cui si entrerà nel vivo delle realtà –ha spiegato Mario Nasone – I protagonisti di questo confronto saranno i soggetti che lavorano in prima linea su questo fenomeno: i centri antiviolenza, le Forze dell’Ordine, i centri di ricerca universitari, gli ordini professionali.